venerdì 6 aprile 2012

TRIDUO

Carissimi tutti, ciao!

Siamo nei giorni più ricchi dell'anno liturgico, quelli che fanno da seme, da nocciolo, da cuore... ecco sì, da cuore non solo di questi 365 giorni che chiamiamo anno, ma di tutta la storia...

Mors et vita duello conflixere mirando

Sì, davvero in questi giorni meditiamo e riflettiamo su come la vita e la morte si siano affrontate, siano in conflitto, e questo conflitto è mirando:in latino questa forma verbale ha in sé un'idea di dovere, è un conflitto che deve destare meraviglia, deve stupire, deve essere ammirato. 
Quale forma migliore della croce per farlo, croce sulla quale un Dio che si è fatto Uomo muore per sconfiggere la morte, luogo in cui la vita che si arrende alla morte la sconfigge in maniera tanto profonda che non sarà per Uno solo, ma per Tutti... per noi!!!!
Oggi ammiriamo, veneriamo, adoriamo la croce...
Non uno strumento di morte, non più, da quando su quella croce la vita ha sconfitto la morte cedendo ad essa.

Dux vitae mortuus, regnat vivus.

Sì, Colui che era il dux, il comandante, il condottiero della vita, da morto, regnat vivus. Ecco perché i cristiani possono adorare la croce, e vedere in quel patibolo uno strumento di vita, perché proprio lì si è manifestato l'amore più grande, che vince la morte, arrendendosi ad essa, scegliendola, amandola... 
Sì, possiamo amare la croce, perché è il luogo in cui Cristo ci ha amati, perché in essa acquista un senso ogni sofferenza, perché sappiamo che da quando Gesù ha voluto morirci non ci siamo da soli sulla nostra croce... e la Sua vittoria, il Suo regno sulla morte coinvolge anche noi!

In attesa del canto di trionfo della Pasqua, il Signore ci dia la gioia composta e serena del silenzio, dell'adorazione della croce, del raccoglimento, per poter meditare la nostra partecipazione al mistero del duello mirando che il nostro Signore ha combattuto e vinto.

Suor El