lunedì 28 gennaio 2008

NON ESISTONO LE MEZZE MISURE...


O mi faccio viva per un mese, o ogni giorno sono qua a "rompere"...


Mi è successo che mentre provavo a rispondere via commento a Giovanna, mi è venuta in mente una cosa che mi sembra bella da condividere con tutti... e allora ho deciso di farne un post:


Prima di tutto, vorrei assicurare la mia preghiera a chi l'ha richiesta: il "chiedete e otterrete" funziona davvero!!


@ Giovanna mi sento di dire: intanto raccoglile le tue energie, misurale e provale (= mettile alla prova), dichiara a Dio la tua disponibilità alla Sua voce, impegnati in un cammino serio di conoscenza della Parola, e vedrai che il luogo dove incanalare le tue energie salterà fuori quando meno te lo aspetti...


Quando ero giovane e bella () facevo uno sport bellissimo: l'Orienteering. In questo sport ti viene data una cartina topografica molto dettagliata su cui è indicato un percorso con delle tappe obbligate da percorrere, solitamente nel bosco, tenendone traccia su un cartellino. La cosa che mi è sempre sembrata strana, è che non si parte tutti insieme (fin qui è ovvio), ma che dalla prima partenza si parte scaglionati verso un punto nascosto da tutti gli altri giocatori e spettatori, che è quello della partenza vera e propria, dove, al momento preciso in cui scatta l'ora che viene assegnata ad ogni giocatore, si riceve la cartina e si vede finalmente il percorso da fare.

Beh, la situazione di Giovanna mi ha fatto pensare proprio al tragitto tra la partenza "iniziale" - cioè la decisione di fare la gara, sciogliendo la nostra metafora: la decisione di seguire Gesù - e il punto della partenza "vera" - quello dove ti viene consegnata la cartina con l'itinerario da percorrere, fuor di metafora: la rivelazione della vocazione a cui sei chiamata.


Questo tratto di strada serve per farti capire che sei TU, e nessun altro, che decide di correre, e che la tua gara è in fondo una scelta personale; inoltre ti fa "scaldare i muscoli": si va di corsa da un punto all'altro, di solito in salita (a me faceva sempre venire il fiatone, e cominciavo la gara già stanca ).


Quindi vedi che stai percorrendo un tratto di cammino importante, essenziale, e che solo al momento giusto, quando il cronometro scandisce il "tuo" minuto, saprai quale percorso ti attende...


Buon cammino, allora, a te e a quanti stanno percorrendo il sentiero verso la partenza "vera"... che possiate trovare il percorso più agevole e bello attraverso quella parte di mondo che vi è toccata in eredità dal Signore!


Il Signore, il grande Cartografo, vi accompagni lungo i percorsi che ha pensato per voi e vi doni la gioia di percorrere felicemente ogni tappa fino al traguardo!


Suor El

domenica 27 gennaio 2008

ERANO UOMINI SENZA PAURA...


Carissimi tutti, ciao!


Rieccomi qua, nonostante sia sommersa da scrutini, compiti da correggere, medie da fare, lezioni da preparare... non potevo aspettare oltre per fare la mia ricomparsa qui, in questo angoletto virtuale che tante di voi mi tengono "caldo" di affetto e di amicizie anche quando non ci sono...


Il titolo del post è il titolo di una canzone che mi accompagna già da diversi anni... l'ho imparata quando il mio cammino di formazione per diventare suora era iniziato da poco, e l'ho imparata per un'amica che non era ancora tale, ma che lo è diventata subito: è straordinario come si fa presto a diventare amiche con alcune persone!!! E anche se le strade si dividono, resta un profondo legame, e ci si vuole bene come se ci si potesse vedere ogni giorno.


Mi piace questo canto perchè è legato a questa persona, ma anche perchè è una rilettura del brano di Vangelo che abbiamo letto oggi: Gesù chiama i primi apostoli a seguirlo, a lasciare tutto, il lavoro, la famiglia, gli affetti, le sicurezze, per gettarsi in un'avventura incredibile che ancora non capivano.


Non capivano, ma hanno saputo fidarsi: che coraggio!!! Erano davvero uomini senza paura! Ma erano senza paura, o ce l'avevano ma sapevano superarla? Io non credo che a Pietro, Andrea, Giacomo e Giovanni, come a tutti gli altri otto, non siano tremate le mani e le ginocchia al momento di "lasciare il loro padre nella barca con i garzoni", ma hanno saputo fidarsi di Dio, di Gesù, che li chiamava.


"Lo seguimmo, fidandoci degli occhi/ gli credemmo, amando le parole"... questo forse il motivo per cui i discepoli hanno seguito Gesù: hanno sentito il suo sguardo sulla loro vita, hanno colto la profondità e la verità delle sue parole, hanno potuto mettersi tutti nelle sue mani perchè hanno sentito l'amore grande di cui Lui era capace.


Quando si sente che siamo amati profondamente, gratuitamente, si può anche fidarsi, affidarsi come un bimbo nelle braccia robuste del papà, sicuri che siamo al sicuro, anche se non sappiamo dove stiamo andando.


La risposta allo sguardo di Gesù che ci chiama è la nostra libertà, la nostra dignità di persone che possono anche dire di no a Dio (il giovane ricco ne è la prova), e la libertà è scegliere di chi fidarci, a chi affidare tutta la nostra vita.


Il Signore vi dia la gioia di dirgli il vostro "sì", ovunque vi chiami!


Suor El

venerdì 11 gennaio 2008

TORNO...


Carissimi tutti, ciao!!!


Buon Anno a tutti, e spero che abbiate trascorso delle buone vacanze ed ora stiate riprendendo tutto in piena forma... almeno voi, perchè purtroppo io sono stata parecchi giorni a letto con un'influenza terribile, ed anche ora che mi sono alzata non sono ancora proprio del tutto guarita! Mah, così è la vita!


Ho sentito una bella notizia, da parte di Giovanna: che bello scoprire che una persona ha trovato la sua vocazione! Se poi questa vocazione è la vita a servizio degli altri completamente donata a Dio allora è ancora più bello, perchè sentiamo che Lui ancora ci vuole bene, e che ci sono ancora persone disposte ad ascoltarLo fino in fondo perchè tutti Lo possano incontrare!


Capiamoci, ogni vocazione è importante, e tutte sono necessarie alla vita piena, però queste vocazioni speciali a servizio di Dio e dell'uomo ci danno un senso di gioia maggiore, perchè ci aprono uno spiraglio sull'immensità che sta oltre ogni nostro piccolo istante, piccolo acciacco, piccolo impegno, piccola gioia, piccolo dolore...

Insomma, ci fanno pensare che siamo circondati dall'Immensità di cui sentiamo spesso così tanto la mancanza...


Sì, Dio ci circonda e noi viviamo dentro di Lui, come viviamo "dentro il cielo"... ah, già, voi non lo sapete, ma questa bellissima espressione viene da un bellissimo racconto, forse un giorno ve lo racconterò...


Per ora vi saluto con la promessa di tornare presto...


Il Signore vi dia la gioia di sentirvi dentro il suo immenso abbraccio di Padre!


Suor El