domenica 28 novembre 2004

Carissimi tutti,


BUON AVVENTO!!!


E' finalmente cominciato il tempo dell'attesa, il tempo che ci è stato dato per capire come viviamo il nostro tempo, per accorgerci di quello che facciamo, di quello che pensiamo, di quello che proviamo nel nostro cuore, delle scelte che stiamo facendo...


Il messaggio di oggi, prima domenica di Avvento è:


VEGLIATE!


Questo non vuol dire stare svegli fisicamente, ma prestare quella "attenzione" che era la cosa importante per Simone Weil, quel passare attraverso la vita e il mondo e gli altri cercando in loro quella traccia di Infinito che il Creatore ha voluto lasciare in tutto ciò che ha fatto...


In pratica stiamo vivendo una "caccia al tesoro" organizzata da Dio, e Lui ci chiede di fare attenzione ai bigliettini che ha sparso un po' ovunque per aiutarci a trovare Gesù... il tesoro più grande che possiamo incontrare sulla nostra terra e nella nostra vita.


Ora che ho inventato questa metafora sull'Avvento come caccia al tesoro sulle tracce di Dio, mi sta venendo un'altra idea, di quelle che quando le annuncio le mie consorelle strabuzzano gli occhi pensando: "Vediamo un po' cosa tira fuori, adesso, questa qua..." ma in fondo sorridono perchè di solito sono trovate simpatiche (almeno credo...!?).
Insomma, l'idea è questa: se provassimo a viverla davvero questa caccia al tesoro? Cioè, se provassimo insieme a dirci quali sono le tracce che troviamo in questo periodo della presenza di Dio accanto a noi e a lasciarle in questo blog? Che ne dite? Mi aiutate a capire dove vedete Dio? Io ovviamente farò altrettanto...


Se la cosa vi va, lasciate pure il vostro messaggio ora o quando volete, dicendo alla blogsfera dove incontrate il Dio della Vita... potete indicare gesti che fate, che vedete fare, persone che secondo voi danno testimonianza di Lui, esperienze che vivete, ecc... insomma tutto quello che vi parla di Dio.


Vi aspetto con tanti indizi, così a Natale troveremo davvero il Tesoro... e l'averlo cercato e trovato insieme sarà ancora più bello e renderà questo Natale ancora più speciale...


Il Signore che viene vi dia tanta gioia!


Suor El

venerdì 26 novembre 2004

Carissimi tutti, ciao!


Come state? Io bene, ho vissuto una settimana davvero intensa e fitta di impegni e appuntamenti... Sono passata da momenti di gioia grande e soddisfazione a momenti più faticosi e difficili, in cui mi sono chiesta quasi sconsolata cosa avevo fatto di sbagliato per meritarmi di essere stata trattata così male... C'è una situazione difficile che sto vivendo, che mi sta molto a cuore, ma da cui non riesco a uscire... posso chiedervi una preghiera?


Comunque non pensate che questa cosa che non va mi stia rovinando la vita! Tutt'altro! Infatti è proprio quando c'è qualcosa che non va che si pensa intensamente a cosa ci stiamo a fare qui, al senso del nostro essere vivi e proprio oggi e proprio in questa situazione... si può anche arrivare a capire che si è fatto qualche errore, e allora si impara ad uscirne assumendosene tutte le responsabilità, e a non ripeterlo più; si può anche arrivare a capire che talvolta la colpa non è nostra ma ci siamo dentro fino al collo e non possiamo tirarci indietro, e si cercano modi nuovi per affrontare la cosa e si trovano aiuti a volte insperati.
Ma soprattutto, si scopre che la vita comunque sia non è inutile, che Qualcuno ci ama sempre e ci sorride proprio da molto vicino, che anche la sofferenza e le difficoltà possono essere un dono, che il nostro "posto giusto" non è detto che sia anche facile.


Domenica inizierà l'Avvento, il tempo magico e speciale che serve a ricordarci che stiamo vivendo nell'attesa di Qualcuno molto importante, che può venire ad incontrarci in qualunque situazione viviamo, se abbiamo occhi, orecchi, cuore pronti a cogliere la Sua presenza... allora anch'io voglio vivere questi giorni con la loro fatica cercando nelle pieghe del mio quotidiano, a volte allegro e gioioso, a volte un po' più complicato e sofferto, il Volto di questo Dio che per farci capire quanto ci ama, ha voluto spogliarsi della Sua divinità per rivestirsi della nostra umanità, mostrandoci che, al di là delle difficoltà che incontriamo, veramente siamo stati creati per la gioia!


E non è gioia aspettare il migliore Amico, il dolce Sposo, il Bambino che sta per nascere, il misericordioso Salvatore? Qualche sociologo dice che siamo nella società dell'usa e getta, del tutto e subito, dove ci scocciamo se dobbiamo aspettare (davanti ai semafori, in coda alla posta, alla fermata del bus, alla cassa del supermercato...). Non so se sia vero per voi, per me qualche volta lo è! Ma questo tempo di Avvento viene apposta per dirci che saper aspettare è necessario... quanto ci rodiamo il fegato a pensare che stiamo "perdendo tempo", ad esempio nelle situazioni che ho elencato sopra, e così diventiamo di cattivo umore e non vediamo più quanto c'è di bello attorno a noi! Se sapessimo riempire questi spazi di attesa "forzata" con la libera scelta di qualcosa di buono (penso a un libro, alla preghiera, a guardare un albero o le persone, a pensare a qualcuno cui vogliamo bene, a progettare qualche piccola sorpresa per un amico, a sorridere al bambino della signora accanto a voi...), resteremmo più di buon umore noi, e forse anche chi ci incontra; il tempo dell'attesa non sarebbe più così pesante, e vivremmo con un sorriso in più nel nostro bagaglio di espressioni facciali.


Quando da ragazza avevo conosciuto le suore, mi colpiva di loro, il continuo riferimento alla data, per esempio: "ti ricordo oggi, che inizia la novena di Maria Ausiliatrice" (era il 15 luglio, ed io sapevo che Maria Ausiliatrice era il 24 maggio), oppure: "Non ti preoccupare, affidiamo questa situazione a Don Bosco, che oggi è il 31" (eravamo in ottobre, e la memoria di S. Giovanni Bosco è il 31 gennaio), ecc. ... Poi, entrando in comunità ho capito che le suore ricordano ogni mese le date significative per loro, per cui ogni 24 del mese ricordano Maria Ausiliatrice, ogni 31 Don Bosco, e così via. All'inizio non capivo bene perchè ci fosse questa usanza, ma poi ho capito l'importanza di avere spesso nello scorrere del tempo un riferimento a qualcosa o qualcuno: ti aiuta a vivere nella consapevolezza che il tempo che vivi è "abitato" da una presenza amichevole, benevola, cui puoi fare riferimento, e che viverlo con degli appuntamenti di gioia da ricordare riempie di stelle un cielo che a volte può sembrare buio o vuoto...
In questo Avvento, tempo dell'attesa per eccellenza, la stella che aspettiamo è la più grande di tutte, è il Sole che porta definitivamente la luce nel buio della nostra piccola esistenza, e questo tempo lo viviamo sotto lo sguardo di Maria, la Stella del Mattino, quella che annuncia l'aurora.


Il Signore si senta atteso da voi per potervi dare tutta la Sua gioia!


Suor El

sabato 20 novembre 2004

Carissimi tutti, ciao!


Avete visto che bel commento ha lasciato il nostro amico Dedalo? Magnifica la domanda finale... "Cosa vedremo quando potremo specchiarci nella faccia di Dio?"


Credo che questo sia un mistero grande, immenso come quello della vita stessa che ci troviamo tra le mani... così nostra e così sconosciuta nella sua origine e nella sua fine...
Però qualche idea me la sono fatta... provo a raccontarvela.


Dio è Padre. Questo è il nome che più apprezza e che più Lo caratterizza, visto che Gesù ci ha insegnato a rivolgerci a Lui così... e allora penso a quei momenti felici in cui posso incrociare il mio sguardo in quello di mio padre e di mia madre... cioè del mio papi e della mia mami... (no, non è indifferente chiamarli in un modo o nell'altro: il secondo è quello che usavo da piccola, nei momenti magici della tenerezza e degli abbracci coccolosi, del prendere sonno nelle loro braccia, della fiducia assoluta in loro... ma anche adesso mi piace chiamarli così, perchè non è cambiato il legame che c'è tra noi, è cambiato forse solo il modo di dimostrarlo... e Abbà in aramaico - o era ebraico? boh - vuol dire proprio "papi", il primo nome che usa un bambino per chiamare il padre)
Beh, cosa vedo quando incrocio lo sguardo di mami e papi?
Vedo una grande tenerezza, tanta gioia di essere faccia a faccia, l'amore profondo che loro hanno per me e che io ho per loro, la fiducia che hanno in me, la fierezza di vedere una figlia serena che ha trovato la sua strada nella vita che la rende felice...


Credo che se prendiamo questo come base e lo moltiplichiamo per infinito, possiamo avere una pallida e vaga idea di quello che vedremo...
Credo che in più vedremo noi stessi al nostro meglio, e sentiremo dentro una grandissima riconoscenza perchè ci renderemo conto che Dio ci ha sempre voluto guardare così, non come siamo adesso, macchiati dal peccato e dalla fatica di essere come Lui ci chiede, ma come potremmo essere, quando fossimo il meglio di noi. E vedremo con quanto amore ha progettato e voluto la nostra vita, quante "coincidenze" e "colpi di fortuna" e "caso" Lui ha seminato nella nostra vita per rendercela bella e appassionante, per farci aprire gli occhi, per colmarci di gioia...


Quando penso a quel momento di gioia grande che sarà il mio incontro con Dio finalmente faccia a faccia, non posso fare a meno di ricordare un canto un po' vecchiotto, ma che mi ha colpito molto quando l'ho sentito la prima volta, e mi è rimasto dentro. Diceva così: "Quando arriverò da Te, alla Tua porta, io mi perderò in Te, ... quando Tu chiederai chi sono, non dirò il nome mio, dirò solo grazie, per tutto e per sempre, grazie a Te!"


E credo che nei Suoi occhi vedremo tutto quello che sono i nostri sogni realizzati, le nostre gioie più grandi, e ci potremo davvero gustare la vita, perchè allora sarà davvero piena e meravigliosa, senza fine e splendida...


Beh, che ne dite? Ho reso una pallida idea? Molto personale, forse, ma è quello che penso.
Carissimo Dedalo, grazie per aver incrociato il tuo percorso con il mio (posso dire nostro, amici 26 lettori?) e avermi dato l'occasione di esprimere qualcosa che sento forte in me ma che stenta a uscire, perchè parlare di questi temi è sempre difficile e delicato, ma tu mi hai dato una chiave di lettura molto bella e simpatica...


Ah, una cosa. Penso che cambierò firma. Non il nickname, ma la firma sotto i miei post. D'ora in poi vi saluterò come Suor El. E non solo perchè El è l'inizio di "elle", ma soprattutto perchè El è uno dei nomi di Dio nella Bibbia, e mi piace pensare di "portare il Suo nome" (cfr Ger 15,16), e poi perchè in elfico (Tolkien docet) El significa "stella", ed io adoro le stelle... un giorno di questi vi dirò uno dei perchè!


Il Signore vi dia tanta gioia!


Suor El

giovedì 18 novembre 2004

Carissimi tutti, ciao!


Stasera vorrei rispondere all'amico anonimo che mi ha lasciato un commento al precedente post. Carissimo amico (volevo scrivere concittadino, ma mi sembrava che creasse un tono formale, spero che non ti dispiaccia se ti chiamo amico!) prima di tutto volevo ringraziarti, perchè il tuo commento mi ha fatto riflettere e pensare, mi ha messo in discussione davanti a me stessa e a quello che vivo e provo. Ci ho pensato sù un po', e adesso provo a risponderti, ma rispondendoti cerco di chiarire anche a me stessa le cose di cui parlo, quindi chiedo scusa se mi esce qualche frase un po' contorta o incomprensibile... resto comunque aperta a qualunque richiesta di chiarimenti o altre domande...


Mi chiedi quanto sono vera, cioè, se ho capito bene, se il mio entusiasmo e la mia gioia sono una "posa", una maschera, o se vivo davvero così. Ci ho pensato tanto; cioè... più che tanto come tempo, tanto come intensità. Perchè credo che questa sia una domanda bella e davvero cruciale per l'esistenza non solo di questo blog, ma della mia vita e del modo in cui la sto vivendo.
La mia risposta è che la gioia che esprimo qui la sento davvero "dentro", o meglio, sento che io ci "vivo" dentro. Perchè dico questo: perchè la mia gioia non dipende da me, da quello che sto facendo, da quanto sono rispettata o apprezzata, ma dalla consapevolezza che Dio mi ama, che Cristo è davvero risorto, che la morte non ha potere su di me; perchè la mia vita è eterna in Dio; perchè nonostante i miei peccati, sbagli, errori, piccolezze, meschinerie, pigrizie, ecc. Lui mi perdona e mi ama allo stesso modo, anzi, forse di più; perchè so che la mia vita ha un senso, un significato, un perchè anche se io non lo vedo...


Allora il "tono" dei miei post può essere sempre allegro e gioioso anche se io sto vivendo un momento difficile, anche se vedo che ci sono tristezze e incomprensioni attorno a me, anche se so bene che mentre io scrivo c'è gente che soffre tanto e muore...
Poichè non sono io la causa della mia gioia, essa non è merito mio, non dipende da me, e neanche dagli altri, ma solo dal fatto che c'è un Dio che mi ama e che ha dato la Sua vita per me, che vuole dare la Sua vita a me.


Per questo motivo non credo che la mia gioia sia una "corazza" che mi rende impenetrabile, perchè la mia felicità non è una cosa che indosso "fuori" ma viene da "dentro", da una certezza, dalla mia fede, dalla presenza di una scintilla di divino nel mio cuore, da quel Dio che abita in me come in tutti coloro che mi stanno accanto. La gioia per me non è una difesa, ma un cuore che pulsa, che pompa le mie energie, e ossigena il mio essere con l'amore di Dio. E per questo cerco di non essere "impermeabile" alle persone con cui ho a che fare, ma il mio sforzo è proprio quello di farmi loro vicina, e lasciare che loro si facciano a me vicine.


Un'altra tua domanda era se è proprio necessario mostrarsi sempre gioiosi ed entusiasti...
Beh, se considero quello che ho scritto sopra dovrei dire di sì, che è importante perchè testimonia che questo Dio non è solo un'idea che ho in testa, ma una persona che vive e ama me e attraverso di me...
Mi viene in mente una frase che ho sentito dire più volte ma di cui non ricordo l'autore, so solo che era ateo o di un'altra religione. Questo personaggio si diceva affascinato dalla dottrina cristiana, ma affermava che non si sarebbe convertito al cristianesimo perchè non vedeva sui visi dei cristiani la gioia di chi sa che Cristo è davvero morto e risorto per loro e darà la sua vita immortale ai suoi fedeli. (non garantisco l'esattezza della frase ma il concetto c'è!)
Con questo non voglio dire che bisogna andare in giro con un sorriso "a 45 denti", quello non sarebbe testimoniare la gioia ma una paresi facciale. Dico però che se un cristiano non sente in fondo al suo cuore che nonostante tutto quello che vive di brutto o spiacevole o doloroso c'è comunque una speranza, la serena felicità di chi si sa nelle mani di un Padre buono, quello non ha ancora capito bene cosa è la sua fede.
E non voglio dire che non ci possano essere momenti di dubbio, incertezza, momenti in cui si afferra tutta la portata del male e del peccato e si chiede a Dio il perchè di tanto dolore... se Gesù ha voluto soffrire prima di donarci la vita ci sarà un motivo. Lui ha sofferto da innocente, ha sofferto fisicamente e psicologicamente, ha subito violenze e tradimenti, inganni e rinnegamenti, il suo grido dalla croce "Dio mio perchè mi hai abbandonato?" testimonia che anche Lui ha provato una grande sofferenza e la lontananza dal Padre, ma la fiducia nella Sua bontà non l'ha mai lasciato, infatti ha detto anche: "Nelle tue mani affido il mio spirito". E queste frasi non possiamo dire che le ha dette col sorriso sulle labbra, data la sua situazione, ma sicuramente ha saputo fidarsi di Dio. E questo in momenti così gravi e cruciali, è il corrispettivo della gioia nel quotidiano che anche noi ci troviamo a vivere.
Quindi dico che la gioia ha diversi modi di manifestarsi.
Io stessa non vivo sempre con tanto entusiasmo come quando scrivo... anch'io vivo, come tutti, gli alti e bassi dell'umore, momenti di stanchezza e di incomprensione, di fatica e di incoerenza... ma so che al di là di tutto questo l'amore di Dio non viene meno, che la possibilità di migliorarmi ce l'ho in qualsiasi momento, che se penso a quanto il mio Signore ha fatto e sta facendo per me posso subito rasserenarmi e guardare al futuro (ma anche al presente) con nuova speranza.


E' possibile che i miei "toni" lascino qualcuno perplesso, lo posso capire, io stessa nutro qualche perplessità sul modo in cui alcuni cristiani manifestano la loro fede... ma questo non mi porta a giudicare, solo penso che io sono diversa, e ringrazio Dio che nella Chiesa c'è posto per tutti: per chi ha una certa sensibilità e per chi ne ha un'altra, e tutti comunque vi trovano un posto e la certezza dell'amore di Dio.


So bene anche che una certa "cultura" nutre certi pregiudizi o dà letture semplicistiche del cattolicesimo: mi dispiace enormemente, ma mi fa capire perchè tanta gente non si lascia neanche avvicinare dal dubbio che ci possa essere la felicità dietro questa aura sempliciotta che alcuni stanno costruendo attorno alla Chiesa.
Anche per questo mi sembra importante far vedere che si può essere cristiani e felici, semplici magari, ma non sempliciotti; sorridenti, ma non perchè viviamo "fuori dal mondo", senza accorgerci che il male c'è; credenti, ma non creduloni...


Non so se sono riuscita a rispondere alle tue domande, caro amico, spero che tu mi faccia sapere qualcosa, fammi pure altre domande, se ti va, io risponderò volentieri, come posso...
Vorrei solo chiederti una cosa: potresti firmarti anche solo con uno pseudonimo o un nickname? Così posso scrivere "carissimo ...." con un nome!
Chiudo ringraziandoti tanto per le tue riflessioni e le tue domande, aspetto tue notizie!


Il Signore vi dia gioia!


SrL

martedì 16 novembre 2004

Carissimi tutti, ciao!


L'uscita coi ragazzi è andata bene, noi siamo stati contenti, loro pure, e i genitori hanno portato buone torte e dolcetti... quindi anche stavolta abbiamo finito in gloria!!!!
(un mio amico avrebbe detto: prima la mistica poi la mastica!!! ;-) )


Le letture della Messa di oggi sono bellissime, sapete? (A proposito, qualcuno sa dirmi come si possono inserire nel blog quei calendarietti che hanno oltre che il giorno anche le letture del giorno? So che esistono, ma negata come sono in informatica... grazie!)
C'è la prima dall'Apocalisse, con una delle frasi della Bibbia che mi piacciono di più (a dire la verità sono tante quelle che mi piacciono "di più"....) che è quella che ho citato a memoria e quindi un po' malamente due post fa:


"Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me". (Ap 3, 20)


Che bella, dà l'idea di un Dio che ci viene a cercare, ci chiama senza invadere la nostra privacy, ci lascia il modo anche di rifiutarlo, insomma ci lascia liberi!!! Anche se sa bene che lo stare con Lui ci renderà felici... ma non ci impone neanche la felicità! Ci può essere un amore più grande di questo? Lui, che è morto per noi, per cancellare i nostri peccati e le nostre mancanze, che ci ha donato gratis la vita e la salvezza, non ci costringe neanche a prendere i doni che ci fa... anche se sa bene che il rifiutarli vuol dire la nostra infelicità... ma per Lui la cosa che conta è che noi siamo come Lui: liberi, capaci di scegliere il bene non perchè "si deve" ma perchè lo amiamo, il bene (che poi è Lui!).


E' come succede a Zaccheo (Lc 19,1-10), Vangelo di oggi, che voleva "vedere qual'era Gesù", e si scopre cercato da Lui, che legge nel suo cuore il desiderio del bene, e si propone di stare un po' con lui... a cena davvero. E Zaccheo, che ci rimane male a vedere che Gesù è criticato e insultato per colpa sua (è andato ad alloggiare da un peccatore) si alza (bellissimo, ritrova la sua dignità!) e si converte alla generosità. E Gesù che si rivela come la Salvezza che è entrata nella casa di Zaccheo!


Ma ditemi, non è un genio questo nostro Dio?
Ci consegna non la pizza o la spesa a domicilio, ma la salvezza...
E' proprio un grande!!!!


Lui vi dia la sua Salvezza e la sua grande Gioia!


SrL

sabato 13 novembre 2004

Carissimi tutti, ciao!


Oggi sono in partenza per la montagna con una classe della mia scuola...


"ANCORA???"


Direte voi... ebbene sì, una delle cose che da suora mi compete è anche questa, di accompagnare gruppi di ragazzi/e per vivere dei momenti insieme dove poter stare insieme in allegria fuori dal contesto solito e magari regalarsi un po' di tempo per pensare... attività che spesso, se non ci si ritaglia dei momenti apposta, lontano da tutto, non si riesce a fare proprio bene...


Chissà se riuscirò ad avere qualche preghiera da parte vostra anche questo fine settimana...
Che dite, ce la potete fare?
Io ve ne sarei tanto grata...


Oggi, (che delicatezza del mio Sposo!) c'è un bel sole, ci fa partire con il sorriso e con buoni auspici, speriamo di portarli a buon fine!
I ragazzi sono tutti contenti e fin troppo "elettrizzati", il materiale è tutto pronto, manca solo la mia borsa da preparare... e poi via!


Quindi sono un po' di corsa, ma volevo salutarvi e lasciarvi un pensierino, prima di partire, cioè il testo della Parola di Dio che ho preparato per la preghiera di stasera con i ragazzi, leggetelo con calma, senza fretta, e gustandovi tutte le parole, per me sono bellissime....


Ora, così dice il Signore che ti ha creato, o Giacobbe, che ti ha plasmato, o Israele: "Non temere, perchè io ti ho riscattato, ti ho chiamato per nome: tu mi appartieni. Se dovrai attraversare le acque, sarò con te, i fiumi non ti sommergeranno; se dovrai passare in mezzo al fuoco, non ti scotterai, la fiamma non ti potrà bruciare; poichè io sono il Signore tuo Dio, il Santo d'Israele, il tuo salvatore. Io dò l'Egitto come prezzo per il tuo riscatto, l'Etiopia e Seba al tuo posto. Perchè tu sei prezioso ai miei occhi, perchè sei degno di stima ed io ti amo, dò uomini al tuo posto e nazioni in cambio della tua vita. Non temere, perchè io sono con te..."
(Is 43, 1-5)


Non sono parole bellissime? E sono rivolte proprio a te, a te che magari stai pensando che la tua vita è povera e inutile, che non sei amato/a da nessuno, che non c'è spazio per te nel mondo, che non puoi aspirare alla felicità... che hai tutti questi problemi...


Vorrei tanto che queste parole si scolpissero nel vostro cuore, perchè sappiate sempre che quel Dio che le dice c'è davvero e vi è proprio vicino, "più intimo a me di me stesso", come diceva S. Agostino... che l'aveva cercato tanto per poi scoprire che Dio non l'aveva mai lasciato!


Un augurio che possiate scoprire e sperimentare nel vostro quotidiano concreto l'amore grande di Dio che è Padre tenerissimo!


Il Signore vi dia gioia!


SrL

mercoledì 10 novembre 2004

Carissimi tutti, grazie innanzitutto a chi ha voluto regalarmi una preghiera per il fine settimana con i "miei" ragazzi... E' andato tutto bene, e anche per merito vostro! Grazie a nome mio e anche loro...


Qui piove, tira vento, la giornata è uggiosa e fredda...
In momenti come questi verrebbe perfino da dubitare che ci sia un sole là, sopra le nuvole, ed io non mi stupisco che tanta gente che sta vivendo un momento di fatica e dolore non possa credere che c'è un Dio buono vicino a noi...
Proprio come verrebbe da dubitare del sole quando il cielo è coperto.


Però il sole c'è lo stesso, non sparisce mai, e comunque splende...
Così è Dio, che non ci lascia mai, neanche quando siamo noi a non volerlo vicino, ad allontanarlo, a non pensare a Lui. E' davvero grande il Suo Amore, come la Sua pazienza nei nostri riguardi, ed il Suo perdono...
Come può essere che qualcuno voglia escludersi da questo sole radioso di luce e calore, di amore e di grazia, di comprensione e di gioia?
E mi dico: forse non Lo conoscono. Però quando accenni il discorso sembra che tutti sappiano tutto di Lui... anche se ti accorgi che in fondo ne hanno un'idea a tal punto approssimativa e distorta che non stupisce più che non Lo si cerchi...


E allora mi torna in mente un proverbio: non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire, che in questo caso io tradurrei con: non c'è peggior ignorante di chi pensa di sapere tutto.
Se volete, un Socrate a rovescio...


A volte mi chiedo se questo fatto mi faccia male perchè la gente non ascolta me che sto facendo una proposta... forse in parte può anche essere, anch'io ho bisogno talvolta di avere delle conferme e di essere significativa per qualcuno; ma mi accorgo che non è tutto lì, c'è una cosa ancora più grave che mi pesa sul cuore, ed è che questa gente non vive felice, anche se magari sembra che non le manchi niente...
Avete presente quelle persone che sanno solo criticare, che non va mai bene niente, che puoi fargli notare la cosa più bella del mondo e vi dicono con espressione annoiata: "beh, e allora?"... Ecco queste persone sono quelle che a vederle hanno tutto, che dovrebbero essere le più felici al mondo... e invece dentro hanno un baratro di vuoto e tristezza che li rode da sotto, e non se ne accorgono, e piano piano sprofondano nella noia e nel disgusto, per loro la vita diventa l'utile, e barattano il senso della bellezza con quello del costoso, l'amore con la sensazione più superficiale, il gusto del sapere e del saper fare con quello del "cosa ci guadagno?"...


Se considero quante sono le persone così, non mi stupisco più neanche del male che c'è nel mondo...
Però il mondo continua ad esistere, la bellezza continua ad esserci, l'amore è ancora vissuto in pienezza e verità da tanti, la vita continua a nascere nelle nostre case, e la gioia continua a fiorire nel mio cuore!
E mi dico: se è così, se posso ancora essere ottimista, non è certo perchè io ho tutta questa forza, ma forse c'è davvero qualcuno (ops... Qualcuno) che me la regala, e questo Qualcuno deve essere davvero Uno che è forte, che ha vinto tutto il male che c'è attorno a me ed in me... Qualcuno che deve aver spalancato la porta della Vita passando dal retro, dall'interno della morte; Qualcuno deve essere risuscitato!


E questo Qualcuno non può che essere Dio, il Signore, Colui che non ha avuto paura di farsi uomo, perchè sapeva che questa creatura che si è cercata tutti i suoi guai in fondo poteva farcela ad essere felice! E per dimostrarcelo, ha accettato di provare e di portarsi via tutta la nostra tristezza e bruttura, la nostra infedeltà alla vita e il nostro peccato per trasformarli attraverso la sofferenza in Vita nuova ed abbondante, in speranza luminosa e in gioia traboccante...


Sì, se Dio c'è anche quando sembra morto e sepolto, e può uscire da solo da quella tomba in cui gli uomini Lo avevano posto, allora anche la Sua gioia può sgorgare dal mio cuore e riversarsi sul mio viso, ed io posso vivere la mia felicità anche davanti a persone che non sanno neanche che cosa sia, pregando e sperando che forse, un giorno, possano volerla anche loro, e si decidano ad aprire la porta del loro cuore a Colui che dice: "Ecco, io sto alla porta e busso. Se qualcuno mi apre, io verrò a lui, e cenerò con lui ed egli con me"... per scoprire quanto è piacevole e piena di allegria questa cena, quanto è pacificante e pieno di amore questo Commensale!


Fuori piove, la giornata è uggiosa e fredda, ma il mio cuore è felice, e si rallegra dei raggi di un sole che non sparisce mai!


Il Signore vi dia il sole della Sua gioia!


SrL

sabato 6 novembre 2004

Carissimi tutti, ciao!


Non avevo in programma di scrivervi, oggi, ma stamattina, mentre facevo la mia meditazione quotidiana, leggendo il messale ho trovato nel commento alle letture della Messa di oggi alcune frasi bellissime, che ho pensato di condividere con voi, eccole:


Essere cristiani è donarci gioiosamente e generosamente.
Ci doniamo a Gesù e alla causa del regno di Dio tra gli uomini,
convinti che questo è il modo più appassionante di vivere.
Doniamo con gioia;
per questo ci sentiamo colmi delle benedizioni di Dio


Mi piacciono queste frasi, soprattutto quella sottolineata, perchè rendono ragione di tutto quello che faccio, penso, scelgo, sono... Io sono cristiana, perchè penso che esserlo sia il modo più appassionante di vivere questa vita che io non ho chiesto a nessuno e che mi trovo tra le mani, bellissima, ma che deve dire qualcosa, prima che a tutti gli altri, a me stessa: e una vita cristiana mi dà quella gioia, quella vitalità, quella serenità che mi fanno dire di me stessa: sono contenta di questa vita che ho.


Con questo non intendo dire che non ho anch'io i miei momenti di sconforto, di fatica, di pigrizia, di malumore... ma è il come li vivo, il sapere che sono solo momenti che passano, e che il perchè della mia vita risiede in ben altro, che posso dire di avere una bella vita anche in quei momenti. Perchè la mia vita ha uno scopo, è appassionata, è piena di amore... e di un amore infinito, che non può mai finire, che mai finirà, perchè è l'Eterno che mi ama e che io ho scelto di amare...


E allora posso anche dire e dirmi dei no, senza sentirmi mancante di qualcosa, perchè non sono i no a dettare l'atmosfera della mia vita, ma è un grande, bellissimo, luminoso


sì!


che ho detto al mio Dio, ed è solo a partire da questo che posso essere tanto felice e serena!


Ah, giusto per non fare confusione, io questo sì lo leggo nella mia vita come l'aver aderito alla chiamata alla vita religiosa, ma questo non vuol dire che per tutti il sì a Dio sia quello che ho vissuto io... il Sì a Dio lo dicono ogni giorno i miei genitori che vivono da cristiani il loro matrimonio, lo dicono i miei amici che scelgono di vivere il fidanzamento come un modo di crescere nell'amore reciproco davanti a Dio, lo dicono tutte quelle persone che vivono la loro vita di amicizia, lavoro, studio, famiglia, guidati dalla mano potente e tenerissima di quel Dio che non smette di dirci che ci ama!


Vi chiedo una preghiera per oggi e domani, sarò impegnata con un gruppo di adolescenti che vogliono conoscere Don Bosco ed il suo modo così bello e allegro di vivere il Vangelo...


Il Signore vi dia tanta gioia!


SrL

venerdì 5 novembre 2004

Carissimi tutti, ciao!!


Come state? E' bello, bellissimo, leggere i vostri commenti, venirvi a trovare  sui vostri blog, scoprire tante persone simpatiche, magari anche che la pensano diversamente da me, ma cosa importa? Il mondo è bello perchè è vario, e se la pensassimo tutti uguale, che noia sarebbe! E poi se Dio permette a tutti di pensare quello che vogliono, chi sono io per porre dei limiti alla gente? Proprio nessuno!


Quanto è buono il mio Dio!
Io credo proprio di essere innamorata folle di Lui! E d'altronde chi non lo sarebbe, conoscendolo? Ma ditemi, dove lo trovate uno che vi ama tanto da darvi la vita, da creare il mondo così bello per voi, da volervi bene anche quando sbagliate, che è sempre pronto ad accogliervi qualunque cosa abbiate combinato, che per dimostrarvi il suo amore è disposto a una morte dolorosa e infamante, a sentirsi abbandonato da Dio, ad accettare quella morte che è la più grande antitesi alla sua propria esistenza... a regalarvi la sua stessa vita immortale dopo che ha passato tutto questo per colpa vostra?
Non so voi, ma a me anche Lui pare matto da legare per tutto il bene che ci vuole!


Non riesco a pensare che tanta gente non Lo voglia nemmeno conoscere... la cosa che mi fa stare male è che magari proprio quelli che avrebbero dovuto far capire a tutti che Lui è buono e ci ama follemente, sono stati la causa dell'allontanamento di tanta gente che aveva solo bisogno di incontrare il volto misericordioso di Dio ed invece hanno trovato impazienza o incomprensione...
Oggi vorrei chiedere perdono se talvolta sono stata io la causa di questo... e chiedere perdono anche per quelli che lo hanno fatto, magari nei riguardi di voi che leggete...


Possa il Signore incontrarvi ugualmente per dirvi quanto vi ama, e posa darvi tutta quella gioia che Lui non vede l'ora di distribuire a tutti noi, Suoi figli!!!!


SrL