giovedì 30 dicembre 2004

Carissimi tutti,


oggi è un giorno speciale per me… vi dedico uno dei brani della Bibbia che mi piacciono di più…


spero piaccia anche a voi!


 


Le stelle brillano dalle loro vedette e gioiscono.


Egli le chiama ed esse rispondono: ”Eccoci!”


E brillano di gioia per Colui che le ha create.


Bar 3, 34-35


 


Non sarebbe bellissimo essere una stella, che brilla di gioia per il suo creatore


e che sa rispondergli sempre “Eccomi!” brillando di gioia?


 


Il Signore faccia brillare il vostro cammino della Sua gioia!


Suor El

mercoledì 29 dicembre 2004

Carissimi tutti, ciao!


Come state passando questi giorni di grazia? L'avete trovato il nostro grande tesoro? Avete sentito gli Angeli annunciare il suo arrivo tra noi "in una mangiatoia"? Siete corsi anche voi pieni di gioia fino a Betlemme per vedere "questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere"? Spero che la gioia di aver visto il Salvatore sia ancora nei vostri cuori...


In questi giorni abbiamo avuto molto da pregare per tutta quella gente che sta soffrendo, che è morta, che è ancora dispersa nei luoghi toccati dal terremoto e maremoto del 26 ... E' una cosa che fa rabbrividire, che fa pensare e riflettere tanto... e ci viene da dire, da urlare: PERCHE'? ... Il nostro grido non trova risposta ora, come non l'ha trovata il grido di Gesù sulla croce: anche Lui ha gridato "Perchè... perchè, Dio mio, mi hai abbandonato?" Questo è il grido di tutta l'umanità crocifissa, di tutta l'umanità che soffre, di tutta l'umanità che vede soffrire e non sa cosa fare... Neanche Gesù ha avuto risposta, ma si è saputo fidare ed affidare a quel Dio che chiamava "Abbà", cioè "papino", il termine che usano i bambini piccoli quando si rivolgono al loro papà. E con fiducia Gli ha detto "Nelle tue mani affido il mio spirito". Anche Gesù è morto... Ed è stato solo dopo morto che ha saputo la risposta al suo "Perchè?", ed ha ritrovato una vita e una gioia molto più grandi, una pienezza di grazia che ha potuto così promettere anche a noi...


E' questo che penso quando sento che succedono fatti di questo genere e che mi lasciano senza parole, anch'io grido al Padre il mio "Perchè?", e Gli chiedo di aiutare e sostenere tutte le persone che stanno soffrendo e morendo... Ma sto imparando pian piano a non pretendere da Lui una risposta, so che non verrà, ora. Ma voglio con tutte le mie forze fidarmi di Lui, anche se sembra che tutto mi caschi addosso... (ricordate la sensazione che ho descritto qualche post fa?) voglio imparare a dire al mio Dio: hai tu le redini della storia in mano... non capisco dove stiamo andando adesso, ma sono sicura che la risurrezione sarà anche per me, per chi soffre, per chi muore, per chi non sa trovare le risposte al suo dolore...



"Credo, Signore! Aumenta la mia fede!"
Questo è stato il grido che un uomo ha innalzato a Gesù, ed è stato esaudito. Questo è il mio grido, quando non capisco e faccio fatica a fidarmi di Lui. Solo allora posso ritrovare la mia gioia e la mia serenità, il mio entusiasmo e la mia voglia di vivere...


No, non mi sento nè blasfema nè insensibile se vivo nella gioia, anche di fronte a questi disastri... perchè so che la mia gioia non dipende da quello che succede a me o agli altri o nel mondo, ma dipende da quel Dio che mi ha donato la Sua gioia di risorto, che mi ha promesso che la sua gioia sarà in me e sarà piena. E' vero, sarà davvero piena solo quando sarò con Lui in Paradiso, ma il mio paradiso comincia qui e ora, perchè Gesù vive in me e con me, già da ora!


Unitevi a me in preghiera perchè il Signore possa riportare presto in quelle terre devastate il sorriso, la pace, la gioia! E vedrete che nello stesso tempo il sorriso, la pace, la gioia entreranno anche nel vostro cuore...


Suor El

venerdì 24 dicembre 2004

Carissimi tutti, BUON NATALE!


Per prima cosa ringrazio davvero di cuore tutti voi per i vostri auguri e per i dolci pensieri di cui mi fate dono... credetemi, essendo segno di un affetto che sento vivo anche se deve passare attraverso la "rete", sono il dono più gradito che potevate farmi in questo Natale!


Come promesso arrivo alla seconda e ultima puntata degli auguri natalizi per tutti voi... lasciando la parola ad un Invitato speciale del mio blog, a Lui che è il mio Tesoro, il mio Amore... che mi ha chiesto di potervi dire una cosa davvero importante:


Carissimo, carissima,


cioè della mia stessa carne (in latino “caro”),


perché è proprio così che ti sento


da quando sono venuto ad abitare in mezzo agli uomini.


Dove sei ora?


Dove sei in questo Presepio che è il mondo del 2004?


Forse sei in ascolto e in attesa, disponibile come Maria,


perché si realizzi in te il mio progetto bellissimo,


preparato da sempre con amore…


Forse sei nel silenzio, come Giuseppe,


stupito e ammirato per quello che accade a chi ami,


e ti prepari a condividere nella gioia.


Forse ti senti pesante, stanco e un po’ goffo,


come l’asino e il bue, che con la loro presenza umile


hanno reso più accogliente quella grotta.


Forse sei pieno di gioia, desideroso di gridarla a tutti,


come gli angeli che hanno diffuso la notizia del mio arrivo.


Forse ti senti un po’ banale, inutile, non molto considerato,


oppure timoroso, come i pastori che quella notte


con il loro cuore semplice sono accorsi subito.


Forse stai scrutando il cielo, pieno di desideri


come i magi, cercando un segno, una buona stella


che indichi qualcosa di nuovo, una strada da percorrere.


Forse ti senti solo e sei a mani vuote,


così diverso da come vorresti essere,


come quel ragazzo a cui mia madre mi diede in braccio


per poter ricevere i doni di tutti gli altri.


Forse…   beh, non importa,


Aspettami!


Io vengo ad incontrarti lì dove sei…


 


Mi unisco a Lui per augurarvi di tutto cuore e con tutto il mio affetto,


 


BUON NATALE!


 


Che l'incontro con il Dio Bambino vi riempia il cuore di quella gioia vera e profonda che solo Lui può dare!


 


Suor El


 


PS: spero di potervi incontrare attorno alla mangiatoia dove Lui ci raggiunge per colmarci di doni, e se non potete esserci, sappiate che vi ci porto io, perchè siete nel mio cuore, ed è proprio questo che io Gli offrirò stanotte...

giovedì 23 dicembre 2004

Carissimi tutti, ciao!


Ho pensato che per le feste, faccio una piccola pausa nella mia storia per farvi con santa calma gli auguri di Natale... ma visto che ci ho preso gusto, ve li faccio in due puntate anche quelli! Contenti?


Allora, prima puntata: per chi non si sente pronto a questo Natale, o si scopre non adatto a festeggiarlo per tanti motivi, ma anche per chi pensa di "essere a posto"... una storiella per voi:


Ai tempi del re Erode, la notte in cui nacque Gesù, gli angeli portarono la buona notizia ai pastori. C'era tra loro un giovane pastore poverissimo, tanto povero che non aveva nulla. Quando i suoi amici decisero di andare alla grotta portando qualche dono, invitarono anche lui. Ma lui diceva: "Io non posso venire; sono a mani vuote, che posso dare?". Ma gli altri tanto dissero e tanto fecero, che lo convinsero.
Così arrivarono dove era il Bambino, con sua Madre e Giuseppe. Maria aveva tra le braccia il piccolo Gesù e sorrideva vedendo la generosità di chi offriva cacio, lana o qualche frutto. Scorse poi il pastore che non aveva nulla e gli fece cenno di avvicinarsi. Lui si fece avanti imbarazzato. Maria, per avere libere le mani e ricevere i doni dei pastori, depose dolcemente il Bambino tra le braccia del pastore che era a mani vuote.


Andiamo insieme alla grotta di Betlemme: non importa se non abbiamo niente da offrire, il dono più grande non lo faremo noi, ma lo riceveremo...


Buona preparazione al Natale, e arrivederci al 24 per la seconda puntata...


Il Signore Gesù vi doni la sua gioia!


Suor El

martedì 21 dicembre 2004

Carissimi tutti, ciao!


Siete rimasti un po' in attesa, scusate, ma il tempo in questi ultimi giorni è un po' tiranno... un po' tanto, cioè!


Come vanno i preparativi per Natale? E i bigliettini per la caccia al tesoro, li trovate ancora? Vi auguro di riuscire a trovarne ancora tanti, tanti!!! D'altronde il tempo è propizio, "questo è il tempo favorevole", dice S. Paolo, anche perchè il "Signore è vicino a chi lo cerca"... allora approfittiamone per farlo stare un po' vicino a noi!


Eccomi adesso tutta per voi, con la terza puntata della mia storia vocazionale...


Dunque: per quell'estate avevo programmato attentamente e con molta cura la mia estate: ven 23 luglio ultimo esame, domenica 25 luglio partenza per la marcia francescana, 4 agosto ritorno dalla marcia, dom 22 agosto partenza per il campo scuola diocesano.


Ed ecco come si è svolta: venerdì 23 all'esame non ero tra le prime in lista, ma ero comunque entro il numero che di solito i prof riuscivano ad interrogare, quindi ero tranquilla, però ... a quei tempi nella mia università gli studenti che avevano permessi di lavoro avevano la precedenza su tutti gli altri, e guarda caso, proprio quel giorno, erano tanti, proprio tanti, ed io... mi ritrovo spostato l'esame al martedì! Ma come?!? No, io domenica devo partire!!! E prendo la grande decisione: no, non arrivo in marcia il terzo giorno, piuttosto salto l'esame e lo dò in settembre! Ancora adesso non so come sono riuscita a far accettare ai miei di casa questa cosa...


Tanto più che i miei genitori avevano tentato più di una volta di farmi ragionare: "guarda che sei poco allenata" (si trattava di fare una media di 20-22 km al giorno a piedi, in piena estate, con lo zaino sulle spalle per una settimana), "sei robusta", "non ti ci vedo proprio...", " ma sei proprio convinta?"...
Ed io ero proprio convinta, tanto che ho pensato a tutto, mi sono fatta regalare lo zaino, l'ho preparato, ero pronta a saltare il pranzo della domenica per prendere la corriera. Poi forse ho impietosito i miei che mi hanno accompagnato almeno un pezzo in macchina. E via, verso la "mia" avventura. Ho conosciuto i miei compagni di marcia, ho ricevuto il Tau, e siamo partiti. Sì, era una gran faticaccia, ma il clima gioioso, l'amicizia, le riflessioni, le Messe nei paesi che ci accoglievano e i momenti di preghiera tra di noi, era tutto stupendo!!!


Peccato che il terzo giorno mi sia ritrovata con le piante dei piedi praticamente ricoperte di vesciche tanto che non riuscivo più a camminare! Ho dovuto farmi portare in macchina per tutto un pomeriggio, pensavo che la mia marcia a piedi era finita, che nonostante la mia buona volontà avevo fatto fiasco, dovevo riconoscere che i miei avevano ragione, che non era una cosa per me, che avrei fatto meglio a starmene a casa...


Quella sera durante la Messa ho fatto scorrere un fiume di lacrime, anche perchè il tema dell'omelia era stato proprio la rinuncia, il fatto che Dio non ci chiede grandi cose, ma di accettare le croci che ogni giorno ci manda... Potete immaginare data la mia delusione cocente (e la mia cocciutaggine da vero mulo) quanto stavo male, perchè sapevo che avrei dovuto accettare la mia sconfitta, ma non ci riuscivo. Finchè il frate che celebrava non ha intonato alla fine dell'omelia un ritornello che dice:
Il Signore è la mia forza, ed io spero in Lui!
Il Signor è il Salvator, in Lui confido,non ho timor!
In Lui confido, non ho timor!

E ce l'ha fatto cantare per diverse volte, e ad ogni volta io piangevo sempre più, pensando che dovevo accettare questa croce di smettere di marciare, e di fare il tragitto in macchina, e alla fine della Messa avevo deciso che avrei accettato quello che evidentemente adesso era il Suo desiderio per me, cioè di sentirmi umiliata, piccola, incapace...
Non è stato facile, ma tra le mie lacrime è spuntato un sorriso (molto umido, ma c'era!!!).


La mattina dopo mi sono alzata convinta di non riuscire a stare quasi neanche in piedi, come ero la sera prima, ma invece... le vesciche c'erano ancora, però si erano quasi del tutto riassorbite, non erano gonfie e non mi facevano neanche tanto male! Confrontandomi anche con una mia compagna che era infermiera, ho visto che avrei potuto per lo meno provare a camminare un po', e se proprio non ce l'avrei fatta sarebbero venuti a prendermi con la macchina. Ero così contenta, che non potete immaginare!!!


Quel giorno ho ringraziato tanto il Signore, anche se ancora zoppicavo, se ancora sentivo tanto male, ma almeno ero in piedi, ce la facevo, e potevo continuare!!! Infatti ho potuto proseguire, fino all'arrivo ad Assisi. E' stata un'emozione grande arrivare lì, a S. Maria degli Angeli proprio il 2 agosto, festa del Perdono d'Assisi, e sentire che se ci ero arrivata con le mie gambe era merito più del Signore che mio!
Come è tradizione, siamo entrati nella chiesetta che S. Francesco aveva riparato sostando solo un attimo (eravamo migliaia a doverci passare), ed io, inginocchiata là, ero talmente piena di gratitudine e riconoscenza, che mi ricordo di aver passato in rassegna davanti al Signore tutte le persone che avevo care, tutte le persone che avevamo incontrato per la strada che ci avevano chiesto di ricordarle ad Assisi, che quando ho dovuto uscire, spinta dalla folla, mi sono resa conto che non avevo chiesto nulla al Signore per me, avevo pensato solo agli altri, e pensare che avevo aspettato e desiderato tanto quel momento per parlare cuore a cuore con Lui!


E però sentivo dentro una specie di fuoco d'amore che non capivo, ripensando a quegli attimi intensi e pieni di gioia profonda e riconoscenza, avevo la sensazione di esser stata abbracciata dal Signore Gesù, di aver potuto sentire il Suo grande, immenso amore per me, per me sola, piccola, sciocca, con tutti i miei difetti, ma preziosa ai Suoi occhi... insomma avevo capito che Dio era innamorato di me!!! Ma vi pare: che scoperta immensa! Che mi amasse, sì, me l'avevano detto tante volte, agli incontri, nella Bibbia, ecc. Ma qui, era stato diverso, era come se Lui mi si fosse dichiarato di persona. Eppure non ho avuto visioni, non ho sentito parole, solo ho pensato agli altri, con il cuore pieno di gratitudine per quel dono gratuito che Dio mi aveva fatto di arrivare fin lì.


Da quel momento, anche dopo che sono tornata a casa, non potevo fare a meno di pensare a quella sensazione provata in quella chiesetta... pensavo e pregavo quasi in ogni momento: il Signore mi voleva davvero bene, anche se io non me lo meritavo tutto quell'amore, ma che ce l'avevo lo stesso... non potevo fare a meno di chiedergli, ogni volta che ci pensavo (ed era spesso): "Dimmi, Signore, come posso ricambiare tutto questo amore che mi doni, cosa posso fare per dirti il mio grazie?"


E siccome il Signore non lascia deluse o inascoltate le nostre preghiere, mi ha risposto, e anche molto in fretta...


Infatti, circa 15 giorni dopo il mio ritorno dalla marcia, (avevo ancora i segni delle vesciche e qualche doloretto....) sono partita per il campo scuola della diocesi...
Le nostre giornate prevedevano per ogni giorno alcuni momenti di meditazioni guidate dai sacerdoti che erano presenti, e momenti di silenzio per ripensare a quello che ci avevano detto, per leggere la Parola di Dio, e momenti di condivisione in gruppetti (poi tanti momenti di gioco, di canto, di allegria!!!).


Il martedì (24 agosto) la meditazione del nostro sacerdote si era conclusa con queste parole: "Bisogna che stiamo attenti che non ci capiti di aver paura di Dio. E perchè dovremmo aver paura di Dio? Perchè forse Lui ci sta chiedendo qualcosa di più di quello che stiamo dando; ma noi, per paura di dover dare qualcosa in più, non Lo ascoltiamo, ma facciamo solo finta. Allora, nel momento di silenzio di oggi vogliamo chiederci: può essere che abbiamo paura di Dio?"
Io, forte della mia esperienza della marcia, pensavo: ma come posso aver paura di Dio, se non ha fatto che darmi cose buone e belle, da quando sono nata ad oggi? Cosa potrei aver paura che mi chieda?


E come un fulmine a ciel sereno, mi sono detta: che mi chiami a vivere tutta la vita con Lui, che mi chiami ad una scelta di consacrazione.
Non so spiegarvi bene come è successo, ma in quell'istante in cui mi sono posta questa domanda, ho avuto la percezione chiara anche se non saprei dirvi come mi è venuta, che era proprio questo che il Signore mi chiedeva.


Non so spiegarvi come mi sono sentita se non con questa immagine, fatta di due immagini sovrapposte:
- mi pareva che il castello in aria che per 20 anni avevo costruito: di sposarmi, di aver una famiglia bella e grande, con figli miei, con un marito da amare e da cui sentirmi amata, mi fosse crollato addosso, ed io fossi come quelle vittime del terremoto, costretta all'immobilità da tonnellate di detriti e macerie che non mi schiacciavano facendomi male, ma che però mi tenevano bloccata;
- mi pareva di essere come un neonato capitato violentemente in un mondo che non conosce, di cui non capisce niente, di cui ha anche un po' paura, e non sa altro se non che è nelle braccia piene d'amore e d'affetto della sua mamma, per cui se anche non capisce niente, sente comunque il battito del suo cuore e sa solo che è amato, che qualcuno penserà a lui, e che non vale la pena di preoccuparsi.


Ovviamente non potevo essere sicura al 100% che quello che mi stava capitando era una vera vocazione, ma solo il fatto che mi ero posta la domanda in un momento come quello, dopo tante esperienze di amore da parte Sua, solo il fatto che mi sentivo come nei due casi che ho descritto sopra, capivo che se era vero davvero che Lui mi chiamava, io non avrei potuto rispondere che "sì"!!!!
Il punto allora era: essere davvero sicura che era Lui a chiamarmi, che non fossi stata io ad inventarmi tutto.


Ho subito avvicinato il sacerdote che ci aveva fatto quella meditazione e gli ho confessato quello che mi sembrava di aver capito, e lui mi ha aiutato a realizzare che da sola non avrei mai potuto decidere se questa "chiamata" fosse davvero Sua o un'invenzione mia. E mi ha proposto un cammino di guida spirituale, che io sono stata ben lieta di accettare...


Ma io ero sempre quel mulo testardo che pensa di fare di testa sua, e infatti... i miei guai non erano ancora finiti...


Ma il resto alla prossima puntata!


Buona notte, carissimi, il Signore vi dia gioia e vi protegga sempre!


Suor El

giovedì 16 dicembre 2004

Carissimi tutti, ciao!


come sta andando la vostra preparazione al Natale? Non dimenticate che la caccia al tesoro è ancora aperta, eh! Non vi sarete già stancati di cercare, vero? Il Signore è vicino!!!


Vengo alla seconda puntata della mia storia...


Aneddoto per dirvi quanta consapevolezza avevo di cosa sarebbe successo:
Ero d'accordo con la persona che mi aveva invitato, che lei con un gruppo di persone che andavano a questo incontro (che si svolgeva di domenica) mi sarebbero passate a prendere quella domenica alle 8.30 del mattino. Però quella precedente era stata la mia prima settimana a Trento in appartamento, una settimana di primi incontri con l'università che mi sembrava tutto un altro mondo. E così, mi ero totalmente dimenticata che era la domenica dell'incontro!!!


Immaginate la scena: a casa mia, di solito, la domenica a quell'ora va bene se mamma o papà sono appena svegli, ma noi figli ce la dormivamo fin tardi (la Messa in paese era alle 11). Così, alle 8.30 suona il campanello di casa. Io, nel mio letto, penso: adesso chi è che scoccia a quest'ora? Ma sento che qualcuno va a vedere, quindi me ne resto ben nascosta a letto. In due minuti, mio fratello mi dice che "c'è un ragazzo che ti vuole". Io ... panico! Un ragazzo???? E mentre sbircio dalla finestra per vedere chi è riconosco il ragazzo della mia amica, e di colpo mi ricordo: l'incontro!!!!


Beh, delusa per la figuraccia, mi avvolgo in un accappatoio e dico che vadano pure, che mi ero dimenticata, che mi dispiaceva (era più per la figuraccia, che per l'incontro, a dire il vero...) che sarà per la prossima volta...
E qui, prima sorpresa: loro che dicono che possono aspettarmi, che tanto 10 minuti di ritardo non sono una novità per loro, che era per questo che stavolta un'altra amica di solito in ritardo oggi era puntuale, e insomma mi avrebbero aspettato.


Ed io preoccupata che non avevo il panino per il pranzo, che non sapevo come vestirmi, ecc ecc... finchè non sono riuscita ad infilarmi in macchina con loro, e scoprire che un panino sarebbe saltato fuori, che non c'era problema, che era proprio bello farsi una risata con loro!!!


La giornata... stupenda!!!
Dalle riflessioni dei sacerdoti alle numerose possibilità di incontrare con facilità e con immediata simpatia tanti altri giovani, dai bans e giochini "stupidi" ma tanto allegri del dopopranzo (si può anche ridere di sè stessi e tornare un po' bambini... Che scoperta supergalattica!!!!) alle condivisioni di vita subito profonde e importanti, dai canti religiosi ma giovanili all'atmosfera di serena gioia e amicizia...


Sono tornata a casa tanto felice che non immaginate nemmeno, non riuscivo a capire nè la gioia che provavo, nè perchè a casa il racconto entusiasta della mia giornata non sembrava interessare più del programma in televisione che i miei fratello e sorella stavano guardando... Sapevo solo che ero tanto ma tanto felice, che avevo trovato quell'amicizia e disponibilità all'incontro che cercavo da anni, mi sembrava di iniziare solo allora a vivere davvero, a sapere davvero cosa fosse la gioia...


Non me ne ero ancora accorta, stavo appena aprendo gli occhi, ma adesso so dire che il Signore Gesù aveva usato la mia sete di amicizie per mostrarmi che era Lui il vero e grande Amico, Lui solo è quello che può rendere una amicizia tanto vera e profonda dal primo istante in cui ci si guarda negli occhi e ci si chiede il nome...
Ricordo con tanto affetto le amicizie nate in questi incontri, e so per esperienza, che anche se non ci incontriamo per anni, e poi ci si rivede magari di sfuggita, si scopre che quel legame profondo che era nato non si è mai allentato, e sa spuntare e rinascere appena ci si rivede o risente...


Insomma, ho cominciato a frequentare questi gruppi di Pastorale Giovanile della mia Diocesi (ho scoperto solo dopo cosa erano, e che scopo avevano) e mi sono lasciata coinvolgere sempre più: nel giro di alcuni mesi, oltre al gruppo della "Prima domenica", partecipavo anche a gruppi più piccoli che lavoravano per animare la realtà locale (decanale) per i giovani, oltre che per la formazione personale nella lettura e nella condivisione della Parola di Dio. E con l'inizio del seguente anno pastorale ero inserita anche in un altro gruppo di animazione diocesana...


Il Signore mi stava facendo scoprire quanto poteva essere prezioso per la mia vita mentre mi rendeva preziosa (=utile) per altri giovani con cui collaboravo e per quelli cui prestavo il mio servizio di animazione.
Finalmente anch'io avevo un giro di amici con cui uscire, lavorare, divertirmi e crescere. Ero felice, perchè mi vedevo amata (da Dio prima e dai miei amici poi) e pian piano scoprivo quanto era bello fidarsi di Dio, quanto ogni piccolo sì che Gli dicevo (a volte, e più di una volta, senza quasi sapere a cosa stavo andando incontro) mi rendeva sempre più contenta. Credo che con me il Signore sia stato tanto paziente e mi abbia condotto passo passo a capire che potevo davvero fidarmi di Lui, prima offrendomi quello di cui avevo bisogno, e poi chiedendomi sempre qualcosa in più, che a quel punto ero ben felice di dargli.


E poi è venuta l'estate dei miei 20-21 anni, quella gloriosa e terribile in cui il Dio della mia Vita mi ha dato talmente tanto che non sapevo dove metterlo, e in cui mi ha chiesto tutto.


Ma forse questo può essere oggetto di un nuovo post...


Alla prossima!


Il Signore vi dia la gioia grande che ha dato a me!


Suor El

lunedì 13 dicembre 2004

Carissimi tutti, ciao!


Come state? Spero tutto bene, io sto piuttosto bene... il mare di cose da fare entro il fine settimana è passato, e adesso sono sotto con altri mari di cose da fare... ma dovevo proprio passare per di qua, ormai vi sono affezionata, e posso dirvi quello che una volta Don Bosco ha scritto ai suoi ragazzi: "Siete tutti ladri: mi avete rubato il cuore!" E così, vengo a salutarvi sempre volentieri! Insomma grazie del vostro affetto e della vostra simpatia!


Ma insomma siete proprio così curiosi degli affari miei?
Beh, se davvero lo volete... cedo alla curiosità... ma ricordate che ve lo siete voluto voi!!!


Siccome raccontare la vita di una vocazione non è facile (perchè si descrivono i fatti, mentre una cosa del genere è un fatto di relazione, non tanto di cose che succedono...) ed è anche lungo, credo che un post solo non basti, allora io provo a dirvi qualcosa stasera, ma non credo che riuscirò a finire... quindi abbiate pazienza...


Da dove posso partire? Se è vero che una vocazione è un progetto di Dio fin dall'eternità, dovrei partire proprio di là... dal Cuore di Dio! Ehi, che bello! Però è proprio vero, sapete, non è che una la vocazione se la inventa, ma sente che c'è un progetto dietro, che il suo frammento di vita si incastra in una strada già tracciata... e non resta che scoprire dove porta!


Beh, venendo un po' più vicino ai nostri giorni, dall'eternità dell'amore di Dio, mi trasferisco all'amore dei miei genitori, che mi hanno voluto sempre bene, e che mi hanno fatto crescere serena, e conoscere subito quell'amore più grande che è la sorgente di ogni altro amore. Da piccola ho avuto una vita serena, e normale, credo.
Durante la mia adolescenza ho "pagato" il prezzo dell'abitare in un paesino minuscolo tra i monti, per cui ho avuto pochi amici, e pur senza criticare nessuno, non mi trovavo molto a mio agio a passare le serate in discoteca, nei bar... come quasi tutti i miei coetanei (ci avevo anche provato) e così preferivo restare a casa a leggere, guardare qualche film, ecc.


Nel frattempo a Dio ci pensavo? Beh, sì, ma ne avevo un'idea un po' vaga e un po' troppo fatta su mia misura. Andavo a Messa tutte le domeniche, e pensavo che era importante andarci anche se non è che mi esaltasse molto, però intuivo che anche se non erano Messe molto animate o allegre c'era comunque Qualcuno che mi voleva parlare attraverso il Vangelo, l'omelia, la Comunione... Ma non è che ci pensassi già a farmi suora, anzi! Io sognavo una famiglia, bella, semplice, ma aperta alla vita, sognavo un abito da sposa bianco e ampio, non volevo avere idee precise su quanti figli avere, pensavo che avrei avuto tutti quelli che Dio mi avesse voluto mandare, che mio marito doveva essere di questo mio stesso parere...


Qualcosa ha iniziato a cambiare quando sono andata a iscrivermi all'università, e sull'autobus che ho preso, ho incontrato una ragazza che tra l'altro non è che conoscessi molto bene, e mi sono seduta accanto a lei, anche se c'erano tanti posti liberi e di solito preferivo stare da sola. Beh, ho iniziato a chiacchierare con lei, e stranamente le ho parlato di cose molto profonde, tipo del fatto che mi sentivo un po' sola, senza amici con cui poter parlare di cose anche importanti...
Non so lei cosa abbia pensato, sicuramente che avevo bisogno di incontrare gente in gamba, e mi ha proposto di partecipare a un "corso" per animatori (senza dirmi che era un corso per animatori) dove si poteva incontrare amici del tipo che avrei voluto io, capaci di ridere e scherzare, sì, ma anche di parlare di cose importanti, di Dio e di vita profonda...


Ancora adesso non so come ho fatto a fidarmi e a dirle di sì...
Ma da qui è partito tutto...


E adesso che vi ho messo un po' di suspence, vi lascio...


Buona notte, e... stay tuned!


Il Signore vi dia gioia,


Suor El

giovedì 9 dicembre 2004

Carissimi tutti, ciao!


Che voglia che avevo di scrivervi ieri o l'altro ieri, per farvi gli auguri per la festa dell'Immacolata, ma in questi giorni sono proprio presa male, ho tante di quelle cose da fare e da pensare che non immaginate!


Ehi, continua la caccia al tesoro, mi pare che ci stiamo avvicinando: ieri per esempio abbiamo avuto un indizio formidabile: è Dio che fa il primo passo verso di noi, come lo ha fatto per Maria...
E' vero che Lui ci chiede tanto (come lo ha chiesto a Lei), ma prima di chiedercelo ci dà forze, pensieri, compagni, occasioni per crescere fino al punto da poter affrontare quello che ci aspetta, e se a volte capita che ci arriviamo impreparati è perchè non abbiamo sfruttato le possibilità che ci aveva offerto... però neanche allora Lui si tira indietro, ma come ci ricordano le letture di questi giorni, il nostro è un Dio che ci si fa vicino, ci indirizza verso il bene, ci sostiene anche quando abbiamo sbagliato, anche quando non l'abbiamo ascoltato, anche quando l'abbiamo rifiutato, se siamo disponibili a tornare a Lui...


Altro indizio: la confidenza di una persona che sta cercando la sua strada, e che per trovarla si sta facendo aiutare dal Signore...


Sapete, non è facile mai trovare la propria strada nella vita per chiunque, ma quando uno la cerca con il Signore a fianco ha una certezza enorme: qualunque via prenda, al termine del viaggio incontra Lui!!!! E allora niente può spaventarci, nessun ostacolo ci può fermare, nessun dubbio ci fa rallentare... è vero, si può fare altrettanta fatica o forse anche di più, perchè non si vive da egoisti, ma tutto è molto più bello! E si sente crescere qualcosa dentro, e se lo si guarda da vicino, si scopre che è amore...


Il Signore vi dia gioia piena e traboccante nell'attesa del suo arrivo!


Suor El


PS: Domanda forse inutile a Dedalo: ma davvero ti interessa la storia di come sono diventata suora, oppure ho capito male?

venerdì 3 dicembre 2004

Carissimi tutti, ciao!


Vorrei ringraziare tutti coloro che stanno partecipando alla caccia al tesoro col premio più ricco mai visto sulla faccia della terra! Credo che siccome siamo tutti una grande squadra, insieme vinceremo di sicuro... quindi continuate a raccogliere indizi e a mandarli, più sono, più possibilità di vincere avremo!


Anch'io ne ho qualcuno da parteciparvi, eccoli qua:


Primo: alcune coppie di persone che scelgono di pensare a quello che fanno, e che non rinunciano ai loro sogni di bellezza e purezza, che decidono di vivere il tempo del loro essere insieme, e del loro fidanzamento, addestrandosi non a prendere dall'altro solo "quello che mi va", ma ad accettare quello che l'altro è e le scelte che fa in vista della vita insieme che comincerà col matrimonio.


Secondo: la provvidenza di Dio che mi viene incontro anche con qualche piccola (o grande) cosa "materiale" ma che ci sarà tanto utile per le nostre attività con i giovani.


Terzo: la scoperta di un'amicizia nuova, che cresce con i giorni, con le ore trascorse insieme, magari a studiare, ma anche a ridere di gusto per qualche battuta scambiata nei momenti più impensati...


Quarto: un'ora di adorazione dell'Eucaristia ieri sera, in cui ho potuto contemplare "la pura, bianca, forma dell'Amore" (come dice la filosofa della mia tesi) in cui il mio Signore sceglie di mostrarsi ai nostri occhi, lì, "prigioniero d'amore", per donarci e ricevere amore...


Ce ne sono ancora, indizi, eh! Ma forse per oggi possono bastare... ne aspetto ancora di vostri, perchè insieme con voi voglio proprio vincere questa caccia al Tesoro!


Il Signore vi si faccia vicino, vi mostri tanti indizi, e vi doni la Sua gioia!


Suor El