Carissimi tutti, ciao!!!
Come state? So che alcuni di voi stanno passando un momento di fatica, di dolore, di distacco da persone amate... vi sono vicina, sempre, con la mia povera preghiera, con il mio affetto, con il desiderio di potervi accompagnare in questi momenti dolorosi, come Maria accompagnava Gesù sulla via della croce: era lì, ma non poteva fare niente se non offrire al Padre quanto stava vivendo e dire un'altra volta il suo "sì"...
Vediamo in questi giorni quanto sia difficile vedere morire il proprio figlio, quanto strazio e quanto dolore causa la cattiveria umana, ma c'è nel nostro cuore una grande speranza: Qualcuno ha vinto tutto questo: la morte, la cattiveria, il sarcasmo, l'arroganza e il disprezzo prendendoseli tutti su di Sè... e facendoli morire sulla croce. Ogni innocente che soffre e muore è lì, sulla croce di Cristo, che soffre e muore con Lui, per dirci che abbiamo ancora tanta strada da fare per riuscire ad amare davvero come Dio vuole, perchè Lui ci ha creato apposta per questo: per imparare ad amare.
E' Lui che ci insegna ad amare, proprio quando ci dice che deve morire per vincere la morte, quando ci dice che felici sono i poveri, i miti, quelli che sanno perdonare, quelli che sopportano la violenza contro di sè piuttosto che essere loro a farla agli altri... quando ci va davvero su quella croce, e muore, davvero, e si sente abbandonato da un Dio che sentiva vicino a Sè come nessun altro mai Lo aveva sentito. Deve essere stata dura, ma ce l'ha fatta. E mi conforta il pensare che se ce l'ha fatta, forse è anche perchè già pensava a tutti noi, ai piccoli che soffrono e muoiono ogni giorno, a chi procura il dolore agli altri ed ha bisogno di perdono, a chi soffre tanto e non sa dare un senso al suo dolore...
Siamo proprio un'umanità piccola e fragile, ma siamo preziosi agli occhi di Dio, come un bambino è fragile ma prezioso ai nostri occhi, e Lui ha cura di noi e ci ama come noi amiamo i piccoli che incontriamo ogni giorno. E' un Padre, e non può che amare, e anche quando ci comportiamo contro ogni sua indicazione, Lui non smette di amarci. Possiamo anche crocifiggere Suo Figlio, ma Lui ci ama lo stesso, anzi, magari ci permette proprio in quel momento di scoprire chi è davvero Colui che stiamo inchiodando sulla croce: fu proprio il centurione romano a dire "questi è davvero il Figlio di Dio", e non lo disse dopo un miracolo, dopo la risurrezione, ma "vedendolo morire in quel modo".
Forse uno dei doni più grandi della Pasqua è proprio questo: anche la morte viene sconfitta dall'Amore, e trasfigurata in luce, gioia, pienezza di vita!
Che il Signore vi doni questa certezza e vi riempia di gioia!
Suor El