giovedì 30 dicembre 2004

Carissimi tutti,


oggi è un giorno speciale per me… vi dedico uno dei brani della Bibbia che mi piacciono di più…


spero piaccia anche a voi!


 


Le stelle brillano dalle loro vedette e gioiscono.


Egli le chiama ed esse rispondono: ”Eccoci!”


E brillano di gioia per Colui che le ha create.


Bar 3, 34-35


 


Non sarebbe bellissimo essere una stella, che brilla di gioia per il suo creatore


e che sa rispondergli sempre “Eccomi!” brillando di gioia?


 


Il Signore faccia brillare il vostro cammino della Sua gioia!


Suor El

mercoledì 29 dicembre 2004

Carissimi tutti, ciao!


Come state passando questi giorni di grazia? L'avete trovato il nostro grande tesoro? Avete sentito gli Angeli annunciare il suo arrivo tra noi "in una mangiatoia"? Siete corsi anche voi pieni di gioia fino a Betlemme per vedere "questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere"? Spero che la gioia di aver visto il Salvatore sia ancora nei vostri cuori...


In questi giorni abbiamo avuto molto da pregare per tutta quella gente che sta soffrendo, che è morta, che è ancora dispersa nei luoghi toccati dal terremoto e maremoto del 26 ... E' una cosa che fa rabbrividire, che fa pensare e riflettere tanto... e ci viene da dire, da urlare: PERCHE'? ... Il nostro grido non trova risposta ora, come non l'ha trovata il grido di Gesù sulla croce: anche Lui ha gridato "Perchè... perchè, Dio mio, mi hai abbandonato?" Questo è il grido di tutta l'umanità crocifissa, di tutta l'umanità che soffre, di tutta l'umanità che vede soffrire e non sa cosa fare... Neanche Gesù ha avuto risposta, ma si è saputo fidare ed affidare a quel Dio che chiamava "Abbà", cioè "papino", il termine che usano i bambini piccoli quando si rivolgono al loro papà. E con fiducia Gli ha detto "Nelle tue mani affido il mio spirito". Anche Gesù è morto... Ed è stato solo dopo morto che ha saputo la risposta al suo "Perchè?", ed ha ritrovato una vita e una gioia molto più grandi, una pienezza di grazia che ha potuto così promettere anche a noi...


E' questo che penso quando sento che succedono fatti di questo genere e che mi lasciano senza parole, anch'io grido al Padre il mio "Perchè?", e Gli chiedo di aiutare e sostenere tutte le persone che stanno soffrendo e morendo... Ma sto imparando pian piano a non pretendere da Lui una risposta, so che non verrà, ora. Ma voglio con tutte le mie forze fidarmi di Lui, anche se sembra che tutto mi caschi addosso... (ricordate la sensazione che ho descritto qualche post fa?) voglio imparare a dire al mio Dio: hai tu le redini della storia in mano... non capisco dove stiamo andando adesso, ma sono sicura che la risurrezione sarà anche per me, per chi soffre, per chi muore, per chi non sa trovare le risposte al suo dolore...



"Credo, Signore! Aumenta la mia fede!"
Questo è stato il grido che un uomo ha innalzato a Gesù, ed è stato esaudito. Questo è il mio grido, quando non capisco e faccio fatica a fidarmi di Lui. Solo allora posso ritrovare la mia gioia e la mia serenità, il mio entusiasmo e la mia voglia di vivere...


No, non mi sento nè blasfema nè insensibile se vivo nella gioia, anche di fronte a questi disastri... perchè so che la mia gioia non dipende da quello che succede a me o agli altri o nel mondo, ma dipende da quel Dio che mi ha donato la Sua gioia di risorto, che mi ha promesso che la sua gioia sarà in me e sarà piena. E' vero, sarà davvero piena solo quando sarò con Lui in Paradiso, ma il mio paradiso comincia qui e ora, perchè Gesù vive in me e con me, già da ora!


Unitevi a me in preghiera perchè il Signore possa riportare presto in quelle terre devastate il sorriso, la pace, la gioia! E vedrete che nello stesso tempo il sorriso, la pace, la gioia entreranno anche nel vostro cuore...


Suor El

venerdì 24 dicembre 2004

Carissimi tutti, BUON NATALE!


Per prima cosa ringrazio davvero di cuore tutti voi per i vostri auguri e per i dolci pensieri di cui mi fate dono... credetemi, essendo segno di un affetto che sento vivo anche se deve passare attraverso la "rete", sono il dono più gradito che potevate farmi in questo Natale!


Come promesso arrivo alla seconda e ultima puntata degli auguri natalizi per tutti voi... lasciando la parola ad un Invitato speciale del mio blog, a Lui che è il mio Tesoro, il mio Amore... che mi ha chiesto di potervi dire una cosa davvero importante:


Carissimo, carissima,


cioè della mia stessa carne (in latino “caro”),


perché è proprio così che ti sento


da quando sono venuto ad abitare in mezzo agli uomini.


Dove sei ora?


Dove sei in questo Presepio che è il mondo del 2004?


Forse sei in ascolto e in attesa, disponibile come Maria,


perché si realizzi in te il mio progetto bellissimo,


preparato da sempre con amore…


Forse sei nel silenzio, come Giuseppe,


stupito e ammirato per quello che accade a chi ami,


e ti prepari a condividere nella gioia.


Forse ti senti pesante, stanco e un po’ goffo,


come l’asino e il bue, che con la loro presenza umile


hanno reso più accogliente quella grotta.


Forse sei pieno di gioia, desideroso di gridarla a tutti,


come gli angeli che hanno diffuso la notizia del mio arrivo.


Forse ti senti un po’ banale, inutile, non molto considerato,


oppure timoroso, come i pastori che quella notte


con il loro cuore semplice sono accorsi subito.


Forse stai scrutando il cielo, pieno di desideri


come i magi, cercando un segno, una buona stella


che indichi qualcosa di nuovo, una strada da percorrere.


Forse ti senti solo e sei a mani vuote,


così diverso da come vorresti essere,


come quel ragazzo a cui mia madre mi diede in braccio


per poter ricevere i doni di tutti gli altri.


Forse…   beh, non importa,


Aspettami!


Io vengo ad incontrarti lì dove sei…


 


Mi unisco a Lui per augurarvi di tutto cuore e con tutto il mio affetto,


 


BUON NATALE!


 


Che l'incontro con il Dio Bambino vi riempia il cuore di quella gioia vera e profonda che solo Lui può dare!


 


Suor El


 


PS: spero di potervi incontrare attorno alla mangiatoia dove Lui ci raggiunge per colmarci di doni, e se non potete esserci, sappiate che vi ci porto io, perchè siete nel mio cuore, ed è proprio questo che io Gli offrirò stanotte...

giovedì 23 dicembre 2004

Carissimi tutti, ciao!


Ho pensato che per le feste, faccio una piccola pausa nella mia storia per farvi con santa calma gli auguri di Natale... ma visto che ci ho preso gusto, ve li faccio in due puntate anche quelli! Contenti?


Allora, prima puntata: per chi non si sente pronto a questo Natale, o si scopre non adatto a festeggiarlo per tanti motivi, ma anche per chi pensa di "essere a posto"... una storiella per voi:


Ai tempi del re Erode, la notte in cui nacque Gesù, gli angeli portarono la buona notizia ai pastori. C'era tra loro un giovane pastore poverissimo, tanto povero che non aveva nulla. Quando i suoi amici decisero di andare alla grotta portando qualche dono, invitarono anche lui. Ma lui diceva: "Io non posso venire; sono a mani vuote, che posso dare?". Ma gli altri tanto dissero e tanto fecero, che lo convinsero.
Così arrivarono dove era il Bambino, con sua Madre e Giuseppe. Maria aveva tra le braccia il piccolo Gesù e sorrideva vedendo la generosità di chi offriva cacio, lana o qualche frutto. Scorse poi il pastore che non aveva nulla e gli fece cenno di avvicinarsi. Lui si fece avanti imbarazzato. Maria, per avere libere le mani e ricevere i doni dei pastori, depose dolcemente il Bambino tra le braccia del pastore che era a mani vuote.


Andiamo insieme alla grotta di Betlemme: non importa se non abbiamo niente da offrire, il dono più grande non lo faremo noi, ma lo riceveremo...


Buona preparazione al Natale, e arrivederci al 24 per la seconda puntata...


Il Signore Gesù vi doni la sua gioia!


Suor El

martedì 21 dicembre 2004

Carissimi tutti, ciao!


Siete rimasti un po' in attesa, scusate, ma il tempo in questi ultimi giorni è un po' tiranno... un po' tanto, cioè!


Come vanno i preparativi per Natale? E i bigliettini per la caccia al tesoro, li trovate ancora? Vi auguro di riuscire a trovarne ancora tanti, tanti!!! D'altronde il tempo è propizio, "questo è il tempo favorevole", dice S. Paolo, anche perchè il "Signore è vicino a chi lo cerca"... allora approfittiamone per farlo stare un po' vicino a noi!


Eccomi adesso tutta per voi, con la terza puntata della mia storia vocazionale...


Dunque: per quell'estate avevo programmato attentamente e con molta cura la mia estate: ven 23 luglio ultimo esame, domenica 25 luglio partenza per la marcia francescana, 4 agosto ritorno dalla marcia, dom 22 agosto partenza per il campo scuola diocesano.


Ed ecco come si è svolta: venerdì 23 all'esame non ero tra le prime in lista, ma ero comunque entro il numero che di solito i prof riuscivano ad interrogare, quindi ero tranquilla, però ... a quei tempi nella mia università gli studenti che avevano permessi di lavoro avevano la precedenza su tutti gli altri, e guarda caso, proprio quel giorno, erano tanti, proprio tanti, ed io... mi ritrovo spostato l'esame al martedì! Ma come?!? No, io domenica devo partire!!! E prendo la grande decisione: no, non arrivo in marcia il terzo giorno, piuttosto salto l'esame e lo dò in settembre! Ancora adesso non so come sono riuscita a far accettare ai miei di casa questa cosa...


Tanto più che i miei genitori avevano tentato più di una volta di farmi ragionare: "guarda che sei poco allenata" (si trattava di fare una media di 20-22 km al giorno a piedi, in piena estate, con lo zaino sulle spalle per una settimana), "sei robusta", "non ti ci vedo proprio...", " ma sei proprio convinta?"...
Ed io ero proprio convinta, tanto che ho pensato a tutto, mi sono fatta regalare lo zaino, l'ho preparato, ero pronta a saltare il pranzo della domenica per prendere la corriera. Poi forse ho impietosito i miei che mi hanno accompagnato almeno un pezzo in macchina. E via, verso la "mia" avventura. Ho conosciuto i miei compagni di marcia, ho ricevuto il Tau, e siamo partiti. Sì, era una gran faticaccia, ma il clima gioioso, l'amicizia, le riflessioni, le Messe nei paesi che ci accoglievano e i momenti di preghiera tra di noi, era tutto stupendo!!!


Peccato che il terzo giorno mi sia ritrovata con le piante dei piedi praticamente ricoperte di vesciche tanto che non riuscivo più a camminare! Ho dovuto farmi portare in macchina per tutto un pomeriggio, pensavo che la mia marcia a piedi era finita, che nonostante la mia buona volontà avevo fatto fiasco, dovevo riconoscere che i miei avevano ragione, che non era una cosa per me, che avrei fatto meglio a starmene a casa...


Quella sera durante la Messa ho fatto scorrere un fiume di lacrime, anche perchè il tema dell'omelia era stato proprio la rinuncia, il fatto che Dio non ci chiede grandi cose, ma di accettare le croci che ogni giorno ci manda... Potete immaginare data la mia delusione cocente (e la mia cocciutaggine da vero mulo) quanto stavo male, perchè sapevo che avrei dovuto accettare la mia sconfitta, ma non ci riuscivo. Finchè il frate che celebrava non ha intonato alla fine dell'omelia un ritornello che dice:
Il Signore è la mia forza, ed io spero in Lui!
Il Signor è il Salvator, in Lui confido,non ho timor!
In Lui confido, non ho timor!

E ce l'ha fatto cantare per diverse volte, e ad ogni volta io piangevo sempre più, pensando che dovevo accettare questa croce di smettere di marciare, e di fare il tragitto in macchina, e alla fine della Messa avevo deciso che avrei accettato quello che evidentemente adesso era il Suo desiderio per me, cioè di sentirmi umiliata, piccola, incapace...
Non è stato facile, ma tra le mie lacrime è spuntato un sorriso (molto umido, ma c'era!!!).


La mattina dopo mi sono alzata convinta di non riuscire a stare quasi neanche in piedi, come ero la sera prima, ma invece... le vesciche c'erano ancora, però si erano quasi del tutto riassorbite, non erano gonfie e non mi facevano neanche tanto male! Confrontandomi anche con una mia compagna che era infermiera, ho visto che avrei potuto per lo meno provare a camminare un po', e se proprio non ce l'avrei fatta sarebbero venuti a prendermi con la macchina. Ero così contenta, che non potete immaginare!!!


Quel giorno ho ringraziato tanto il Signore, anche se ancora zoppicavo, se ancora sentivo tanto male, ma almeno ero in piedi, ce la facevo, e potevo continuare!!! Infatti ho potuto proseguire, fino all'arrivo ad Assisi. E' stata un'emozione grande arrivare lì, a S. Maria degli Angeli proprio il 2 agosto, festa del Perdono d'Assisi, e sentire che se ci ero arrivata con le mie gambe era merito più del Signore che mio!
Come è tradizione, siamo entrati nella chiesetta che S. Francesco aveva riparato sostando solo un attimo (eravamo migliaia a doverci passare), ed io, inginocchiata là, ero talmente piena di gratitudine e riconoscenza, che mi ricordo di aver passato in rassegna davanti al Signore tutte le persone che avevo care, tutte le persone che avevamo incontrato per la strada che ci avevano chiesto di ricordarle ad Assisi, che quando ho dovuto uscire, spinta dalla folla, mi sono resa conto che non avevo chiesto nulla al Signore per me, avevo pensato solo agli altri, e pensare che avevo aspettato e desiderato tanto quel momento per parlare cuore a cuore con Lui!


E però sentivo dentro una specie di fuoco d'amore che non capivo, ripensando a quegli attimi intensi e pieni di gioia profonda e riconoscenza, avevo la sensazione di esser stata abbracciata dal Signore Gesù, di aver potuto sentire il Suo grande, immenso amore per me, per me sola, piccola, sciocca, con tutti i miei difetti, ma preziosa ai Suoi occhi... insomma avevo capito che Dio era innamorato di me!!! Ma vi pare: che scoperta immensa! Che mi amasse, sì, me l'avevano detto tante volte, agli incontri, nella Bibbia, ecc. Ma qui, era stato diverso, era come se Lui mi si fosse dichiarato di persona. Eppure non ho avuto visioni, non ho sentito parole, solo ho pensato agli altri, con il cuore pieno di gratitudine per quel dono gratuito che Dio mi aveva fatto di arrivare fin lì.


Da quel momento, anche dopo che sono tornata a casa, non potevo fare a meno di pensare a quella sensazione provata in quella chiesetta... pensavo e pregavo quasi in ogni momento: il Signore mi voleva davvero bene, anche se io non me lo meritavo tutto quell'amore, ma che ce l'avevo lo stesso... non potevo fare a meno di chiedergli, ogni volta che ci pensavo (ed era spesso): "Dimmi, Signore, come posso ricambiare tutto questo amore che mi doni, cosa posso fare per dirti il mio grazie?"


E siccome il Signore non lascia deluse o inascoltate le nostre preghiere, mi ha risposto, e anche molto in fretta...


Infatti, circa 15 giorni dopo il mio ritorno dalla marcia, (avevo ancora i segni delle vesciche e qualche doloretto....) sono partita per il campo scuola della diocesi...
Le nostre giornate prevedevano per ogni giorno alcuni momenti di meditazioni guidate dai sacerdoti che erano presenti, e momenti di silenzio per ripensare a quello che ci avevano detto, per leggere la Parola di Dio, e momenti di condivisione in gruppetti (poi tanti momenti di gioco, di canto, di allegria!!!).


Il martedì (24 agosto) la meditazione del nostro sacerdote si era conclusa con queste parole: "Bisogna che stiamo attenti che non ci capiti di aver paura di Dio. E perchè dovremmo aver paura di Dio? Perchè forse Lui ci sta chiedendo qualcosa di più di quello che stiamo dando; ma noi, per paura di dover dare qualcosa in più, non Lo ascoltiamo, ma facciamo solo finta. Allora, nel momento di silenzio di oggi vogliamo chiederci: può essere che abbiamo paura di Dio?"
Io, forte della mia esperienza della marcia, pensavo: ma come posso aver paura di Dio, se non ha fatto che darmi cose buone e belle, da quando sono nata ad oggi? Cosa potrei aver paura che mi chieda?


E come un fulmine a ciel sereno, mi sono detta: che mi chiami a vivere tutta la vita con Lui, che mi chiami ad una scelta di consacrazione.
Non so spiegarvi bene come è successo, ma in quell'istante in cui mi sono posta questa domanda, ho avuto la percezione chiara anche se non saprei dirvi come mi è venuta, che era proprio questo che il Signore mi chiedeva.


Non so spiegarvi come mi sono sentita se non con questa immagine, fatta di due immagini sovrapposte:
- mi pareva che il castello in aria che per 20 anni avevo costruito: di sposarmi, di aver una famiglia bella e grande, con figli miei, con un marito da amare e da cui sentirmi amata, mi fosse crollato addosso, ed io fossi come quelle vittime del terremoto, costretta all'immobilità da tonnellate di detriti e macerie che non mi schiacciavano facendomi male, ma che però mi tenevano bloccata;
- mi pareva di essere come un neonato capitato violentemente in un mondo che non conosce, di cui non capisce niente, di cui ha anche un po' paura, e non sa altro se non che è nelle braccia piene d'amore e d'affetto della sua mamma, per cui se anche non capisce niente, sente comunque il battito del suo cuore e sa solo che è amato, che qualcuno penserà a lui, e che non vale la pena di preoccuparsi.


Ovviamente non potevo essere sicura al 100% che quello che mi stava capitando era una vera vocazione, ma solo il fatto che mi ero posta la domanda in un momento come quello, dopo tante esperienze di amore da parte Sua, solo il fatto che mi sentivo come nei due casi che ho descritto sopra, capivo che se era vero davvero che Lui mi chiamava, io non avrei potuto rispondere che "sì"!!!!
Il punto allora era: essere davvero sicura che era Lui a chiamarmi, che non fossi stata io ad inventarmi tutto.


Ho subito avvicinato il sacerdote che ci aveva fatto quella meditazione e gli ho confessato quello che mi sembrava di aver capito, e lui mi ha aiutato a realizzare che da sola non avrei mai potuto decidere se questa "chiamata" fosse davvero Sua o un'invenzione mia. E mi ha proposto un cammino di guida spirituale, che io sono stata ben lieta di accettare...


Ma io ero sempre quel mulo testardo che pensa di fare di testa sua, e infatti... i miei guai non erano ancora finiti...


Ma il resto alla prossima puntata!


Buona notte, carissimi, il Signore vi dia gioia e vi protegga sempre!


Suor El

giovedì 16 dicembre 2004

Carissimi tutti, ciao!


come sta andando la vostra preparazione al Natale? Non dimenticate che la caccia al tesoro è ancora aperta, eh! Non vi sarete già stancati di cercare, vero? Il Signore è vicino!!!


Vengo alla seconda puntata della mia storia...


Aneddoto per dirvi quanta consapevolezza avevo di cosa sarebbe successo:
Ero d'accordo con la persona che mi aveva invitato, che lei con un gruppo di persone che andavano a questo incontro (che si svolgeva di domenica) mi sarebbero passate a prendere quella domenica alle 8.30 del mattino. Però quella precedente era stata la mia prima settimana a Trento in appartamento, una settimana di primi incontri con l'università che mi sembrava tutto un altro mondo. E così, mi ero totalmente dimenticata che era la domenica dell'incontro!!!


Immaginate la scena: a casa mia, di solito, la domenica a quell'ora va bene se mamma o papà sono appena svegli, ma noi figli ce la dormivamo fin tardi (la Messa in paese era alle 11). Così, alle 8.30 suona il campanello di casa. Io, nel mio letto, penso: adesso chi è che scoccia a quest'ora? Ma sento che qualcuno va a vedere, quindi me ne resto ben nascosta a letto. In due minuti, mio fratello mi dice che "c'è un ragazzo che ti vuole". Io ... panico! Un ragazzo???? E mentre sbircio dalla finestra per vedere chi è riconosco il ragazzo della mia amica, e di colpo mi ricordo: l'incontro!!!!


Beh, delusa per la figuraccia, mi avvolgo in un accappatoio e dico che vadano pure, che mi ero dimenticata, che mi dispiaceva (era più per la figuraccia, che per l'incontro, a dire il vero...) che sarà per la prossima volta...
E qui, prima sorpresa: loro che dicono che possono aspettarmi, che tanto 10 minuti di ritardo non sono una novità per loro, che era per questo che stavolta un'altra amica di solito in ritardo oggi era puntuale, e insomma mi avrebbero aspettato.


Ed io preoccupata che non avevo il panino per il pranzo, che non sapevo come vestirmi, ecc ecc... finchè non sono riuscita ad infilarmi in macchina con loro, e scoprire che un panino sarebbe saltato fuori, che non c'era problema, che era proprio bello farsi una risata con loro!!!


La giornata... stupenda!!!
Dalle riflessioni dei sacerdoti alle numerose possibilità di incontrare con facilità e con immediata simpatia tanti altri giovani, dai bans e giochini "stupidi" ma tanto allegri del dopopranzo (si può anche ridere di sè stessi e tornare un po' bambini... Che scoperta supergalattica!!!!) alle condivisioni di vita subito profonde e importanti, dai canti religiosi ma giovanili all'atmosfera di serena gioia e amicizia...


Sono tornata a casa tanto felice che non immaginate nemmeno, non riuscivo a capire nè la gioia che provavo, nè perchè a casa il racconto entusiasta della mia giornata non sembrava interessare più del programma in televisione che i miei fratello e sorella stavano guardando... Sapevo solo che ero tanto ma tanto felice, che avevo trovato quell'amicizia e disponibilità all'incontro che cercavo da anni, mi sembrava di iniziare solo allora a vivere davvero, a sapere davvero cosa fosse la gioia...


Non me ne ero ancora accorta, stavo appena aprendo gli occhi, ma adesso so dire che il Signore Gesù aveva usato la mia sete di amicizie per mostrarmi che era Lui il vero e grande Amico, Lui solo è quello che può rendere una amicizia tanto vera e profonda dal primo istante in cui ci si guarda negli occhi e ci si chiede il nome...
Ricordo con tanto affetto le amicizie nate in questi incontri, e so per esperienza, che anche se non ci incontriamo per anni, e poi ci si rivede magari di sfuggita, si scopre che quel legame profondo che era nato non si è mai allentato, e sa spuntare e rinascere appena ci si rivede o risente...


Insomma, ho cominciato a frequentare questi gruppi di Pastorale Giovanile della mia Diocesi (ho scoperto solo dopo cosa erano, e che scopo avevano) e mi sono lasciata coinvolgere sempre più: nel giro di alcuni mesi, oltre al gruppo della "Prima domenica", partecipavo anche a gruppi più piccoli che lavoravano per animare la realtà locale (decanale) per i giovani, oltre che per la formazione personale nella lettura e nella condivisione della Parola di Dio. E con l'inizio del seguente anno pastorale ero inserita anche in un altro gruppo di animazione diocesana...


Il Signore mi stava facendo scoprire quanto poteva essere prezioso per la mia vita mentre mi rendeva preziosa (=utile) per altri giovani con cui collaboravo e per quelli cui prestavo il mio servizio di animazione.
Finalmente anch'io avevo un giro di amici con cui uscire, lavorare, divertirmi e crescere. Ero felice, perchè mi vedevo amata (da Dio prima e dai miei amici poi) e pian piano scoprivo quanto era bello fidarsi di Dio, quanto ogni piccolo sì che Gli dicevo (a volte, e più di una volta, senza quasi sapere a cosa stavo andando incontro) mi rendeva sempre più contenta. Credo che con me il Signore sia stato tanto paziente e mi abbia condotto passo passo a capire che potevo davvero fidarmi di Lui, prima offrendomi quello di cui avevo bisogno, e poi chiedendomi sempre qualcosa in più, che a quel punto ero ben felice di dargli.


E poi è venuta l'estate dei miei 20-21 anni, quella gloriosa e terribile in cui il Dio della mia Vita mi ha dato talmente tanto che non sapevo dove metterlo, e in cui mi ha chiesto tutto.


Ma forse questo può essere oggetto di un nuovo post...


Alla prossima!


Il Signore vi dia la gioia grande che ha dato a me!


Suor El

lunedì 13 dicembre 2004

Carissimi tutti, ciao!


Come state? Spero tutto bene, io sto piuttosto bene... il mare di cose da fare entro il fine settimana è passato, e adesso sono sotto con altri mari di cose da fare... ma dovevo proprio passare per di qua, ormai vi sono affezionata, e posso dirvi quello che una volta Don Bosco ha scritto ai suoi ragazzi: "Siete tutti ladri: mi avete rubato il cuore!" E così, vengo a salutarvi sempre volentieri! Insomma grazie del vostro affetto e della vostra simpatia!


Ma insomma siete proprio così curiosi degli affari miei?
Beh, se davvero lo volete... cedo alla curiosità... ma ricordate che ve lo siete voluto voi!!!


Siccome raccontare la vita di una vocazione non è facile (perchè si descrivono i fatti, mentre una cosa del genere è un fatto di relazione, non tanto di cose che succedono...) ed è anche lungo, credo che un post solo non basti, allora io provo a dirvi qualcosa stasera, ma non credo che riuscirò a finire... quindi abbiate pazienza...


Da dove posso partire? Se è vero che una vocazione è un progetto di Dio fin dall'eternità, dovrei partire proprio di là... dal Cuore di Dio! Ehi, che bello! Però è proprio vero, sapete, non è che una la vocazione se la inventa, ma sente che c'è un progetto dietro, che il suo frammento di vita si incastra in una strada già tracciata... e non resta che scoprire dove porta!


Beh, venendo un po' più vicino ai nostri giorni, dall'eternità dell'amore di Dio, mi trasferisco all'amore dei miei genitori, che mi hanno voluto sempre bene, e che mi hanno fatto crescere serena, e conoscere subito quell'amore più grande che è la sorgente di ogni altro amore. Da piccola ho avuto una vita serena, e normale, credo.
Durante la mia adolescenza ho "pagato" il prezzo dell'abitare in un paesino minuscolo tra i monti, per cui ho avuto pochi amici, e pur senza criticare nessuno, non mi trovavo molto a mio agio a passare le serate in discoteca, nei bar... come quasi tutti i miei coetanei (ci avevo anche provato) e così preferivo restare a casa a leggere, guardare qualche film, ecc.


Nel frattempo a Dio ci pensavo? Beh, sì, ma ne avevo un'idea un po' vaga e un po' troppo fatta su mia misura. Andavo a Messa tutte le domeniche, e pensavo che era importante andarci anche se non è che mi esaltasse molto, però intuivo che anche se non erano Messe molto animate o allegre c'era comunque Qualcuno che mi voleva parlare attraverso il Vangelo, l'omelia, la Comunione... Ma non è che ci pensassi già a farmi suora, anzi! Io sognavo una famiglia, bella, semplice, ma aperta alla vita, sognavo un abito da sposa bianco e ampio, non volevo avere idee precise su quanti figli avere, pensavo che avrei avuto tutti quelli che Dio mi avesse voluto mandare, che mio marito doveva essere di questo mio stesso parere...


Qualcosa ha iniziato a cambiare quando sono andata a iscrivermi all'università, e sull'autobus che ho preso, ho incontrato una ragazza che tra l'altro non è che conoscessi molto bene, e mi sono seduta accanto a lei, anche se c'erano tanti posti liberi e di solito preferivo stare da sola. Beh, ho iniziato a chiacchierare con lei, e stranamente le ho parlato di cose molto profonde, tipo del fatto che mi sentivo un po' sola, senza amici con cui poter parlare di cose anche importanti...
Non so lei cosa abbia pensato, sicuramente che avevo bisogno di incontrare gente in gamba, e mi ha proposto di partecipare a un "corso" per animatori (senza dirmi che era un corso per animatori) dove si poteva incontrare amici del tipo che avrei voluto io, capaci di ridere e scherzare, sì, ma anche di parlare di cose importanti, di Dio e di vita profonda...


Ancora adesso non so come ho fatto a fidarmi e a dirle di sì...
Ma da qui è partito tutto...


E adesso che vi ho messo un po' di suspence, vi lascio...


Buona notte, e... stay tuned!


Il Signore vi dia gioia,


Suor El

giovedì 9 dicembre 2004

Carissimi tutti, ciao!


Che voglia che avevo di scrivervi ieri o l'altro ieri, per farvi gli auguri per la festa dell'Immacolata, ma in questi giorni sono proprio presa male, ho tante di quelle cose da fare e da pensare che non immaginate!


Ehi, continua la caccia al tesoro, mi pare che ci stiamo avvicinando: ieri per esempio abbiamo avuto un indizio formidabile: è Dio che fa il primo passo verso di noi, come lo ha fatto per Maria...
E' vero che Lui ci chiede tanto (come lo ha chiesto a Lei), ma prima di chiedercelo ci dà forze, pensieri, compagni, occasioni per crescere fino al punto da poter affrontare quello che ci aspetta, e se a volte capita che ci arriviamo impreparati è perchè non abbiamo sfruttato le possibilità che ci aveva offerto... però neanche allora Lui si tira indietro, ma come ci ricordano le letture di questi giorni, il nostro è un Dio che ci si fa vicino, ci indirizza verso il bene, ci sostiene anche quando abbiamo sbagliato, anche quando non l'abbiamo ascoltato, anche quando l'abbiamo rifiutato, se siamo disponibili a tornare a Lui...


Altro indizio: la confidenza di una persona che sta cercando la sua strada, e che per trovarla si sta facendo aiutare dal Signore...


Sapete, non è facile mai trovare la propria strada nella vita per chiunque, ma quando uno la cerca con il Signore a fianco ha una certezza enorme: qualunque via prenda, al termine del viaggio incontra Lui!!!! E allora niente può spaventarci, nessun ostacolo ci può fermare, nessun dubbio ci fa rallentare... è vero, si può fare altrettanta fatica o forse anche di più, perchè non si vive da egoisti, ma tutto è molto più bello! E si sente crescere qualcosa dentro, e se lo si guarda da vicino, si scopre che è amore...


Il Signore vi dia gioia piena e traboccante nell'attesa del suo arrivo!


Suor El


PS: Domanda forse inutile a Dedalo: ma davvero ti interessa la storia di come sono diventata suora, oppure ho capito male?

venerdì 3 dicembre 2004

Carissimi tutti, ciao!


Vorrei ringraziare tutti coloro che stanno partecipando alla caccia al tesoro col premio più ricco mai visto sulla faccia della terra! Credo che siccome siamo tutti una grande squadra, insieme vinceremo di sicuro... quindi continuate a raccogliere indizi e a mandarli, più sono, più possibilità di vincere avremo!


Anch'io ne ho qualcuno da parteciparvi, eccoli qua:


Primo: alcune coppie di persone che scelgono di pensare a quello che fanno, e che non rinunciano ai loro sogni di bellezza e purezza, che decidono di vivere il tempo del loro essere insieme, e del loro fidanzamento, addestrandosi non a prendere dall'altro solo "quello che mi va", ma ad accettare quello che l'altro è e le scelte che fa in vista della vita insieme che comincerà col matrimonio.


Secondo: la provvidenza di Dio che mi viene incontro anche con qualche piccola (o grande) cosa "materiale" ma che ci sarà tanto utile per le nostre attività con i giovani.


Terzo: la scoperta di un'amicizia nuova, che cresce con i giorni, con le ore trascorse insieme, magari a studiare, ma anche a ridere di gusto per qualche battuta scambiata nei momenti più impensati...


Quarto: un'ora di adorazione dell'Eucaristia ieri sera, in cui ho potuto contemplare "la pura, bianca, forma dell'Amore" (come dice la filosofa della mia tesi) in cui il mio Signore sceglie di mostrarsi ai nostri occhi, lì, "prigioniero d'amore", per donarci e ricevere amore...


Ce ne sono ancora, indizi, eh! Ma forse per oggi possono bastare... ne aspetto ancora di vostri, perchè insieme con voi voglio proprio vincere questa caccia al Tesoro!


Il Signore vi si faccia vicino, vi mostri tanti indizi, e vi doni la Sua gioia!


Suor El

domenica 28 novembre 2004

Carissimi tutti,


BUON AVVENTO!!!


E' finalmente cominciato il tempo dell'attesa, il tempo che ci è stato dato per capire come viviamo il nostro tempo, per accorgerci di quello che facciamo, di quello che pensiamo, di quello che proviamo nel nostro cuore, delle scelte che stiamo facendo...


Il messaggio di oggi, prima domenica di Avvento è:


VEGLIATE!


Questo non vuol dire stare svegli fisicamente, ma prestare quella "attenzione" che era la cosa importante per Simone Weil, quel passare attraverso la vita e il mondo e gli altri cercando in loro quella traccia di Infinito che il Creatore ha voluto lasciare in tutto ciò che ha fatto...


In pratica stiamo vivendo una "caccia al tesoro" organizzata da Dio, e Lui ci chiede di fare attenzione ai bigliettini che ha sparso un po' ovunque per aiutarci a trovare Gesù... il tesoro più grande che possiamo incontrare sulla nostra terra e nella nostra vita.


Ora che ho inventato questa metafora sull'Avvento come caccia al tesoro sulle tracce di Dio, mi sta venendo un'altra idea, di quelle che quando le annuncio le mie consorelle strabuzzano gli occhi pensando: "Vediamo un po' cosa tira fuori, adesso, questa qua..." ma in fondo sorridono perchè di solito sono trovate simpatiche (almeno credo...!?).
Insomma, l'idea è questa: se provassimo a viverla davvero questa caccia al tesoro? Cioè, se provassimo insieme a dirci quali sono le tracce che troviamo in questo periodo della presenza di Dio accanto a noi e a lasciarle in questo blog? Che ne dite? Mi aiutate a capire dove vedete Dio? Io ovviamente farò altrettanto...


Se la cosa vi va, lasciate pure il vostro messaggio ora o quando volete, dicendo alla blogsfera dove incontrate il Dio della Vita... potete indicare gesti che fate, che vedete fare, persone che secondo voi danno testimonianza di Lui, esperienze che vivete, ecc... insomma tutto quello che vi parla di Dio.


Vi aspetto con tanti indizi, così a Natale troveremo davvero il Tesoro... e l'averlo cercato e trovato insieme sarà ancora più bello e renderà questo Natale ancora più speciale...


Il Signore che viene vi dia tanta gioia!


Suor El

venerdì 26 novembre 2004

Carissimi tutti, ciao!


Come state? Io bene, ho vissuto una settimana davvero intensa e fitta di impegni e appuntamenti... Sono passata da momenti di gioia grande e soddisfazione a momenti più faticosi e difficili, in cui mi sono chiesta quasi sconsolata cosa avevo fatto di sbagliato per meritarmi di essere stata trattata così male... C'è una situazione difficile che sto vivendo, che mi sta molto a cuore, ma da cui non riesco a uscire... posso chiedervi una preghiera?


Comunque non pensate che questa cosa che non va mi stia rovinando la vita! Tutt'altro! Infatti è proprio quando c'è qualcosa che non va che si pensa intensamente a cosa ci stiamo a fare qui, al senso del nostro essere vivi e proprio oggi e proprio in questa situazione... si può anche arrivare a capire che si è fatto qualche errore, e allora si impara ad uscirne assumendosene tutte le responsabilità, e a non ripeterlo più; si può anche arrivare a capire che talvolta la colpa non è nostra ma ci siamo dentro fino al collo e non possiamo tirarci indietro, e si cercano modi nuovi per affrontare la cosa e si trovano aiuti a volte insperati.
Ma soprattutto, si scopre che la vita comunque sia non è inutile, che Qualcuno ci ama sempre e ci sorride proprio da molto vicino, che anche la sofferenza e le difficoltà possono essere un dono, che il nostro "posto giusto" non è detto che sia anche facile.


Domenica inizierà l'Avvento, il tempo magico e speciale che serve a ricordarci che stiamo vivendo nell'attesa di Qualcuno molto importante, che può venire ad incontrarci in qualunque situazione viviamo, se abbiamo occhi, orecchi, cuore pronti a cogliere la Sua presenza... allora anch'io voglio vivere questi giorni con la loro fatica cercando nelle pieghe del mio quotidiano, a volte allegro e gioioso, a volte un po' più complicato e sofferto, il Volto di questo Dio che per farci capire quanto ci ama, ha voluto spogliarsi della Sua divinità per rivestirsi della nostra umanità, mostrandoci che, al di là delle difficoltà che incontriamo, veramente siamo stati creati per la gioia!


E non è gioia aspettare il migliore Amico, il dolce Sposo, il Bambino che sta per nascere, il misericordioso Salvatore? Qualche sociologo dice che siamo nella società dell'usa e getta, del tutto e subito, dove ci scocciamo se dobbiamo aspettare (davanti ai semafori, in coda alla posta, alla fermata del bus, alla cassa del supermercato...). Non so se sia vero per voi, per me qualche volta lo è! Ma questo tempo di Avvento viene apposta per dirci che saper aspettare è necessario... quanto ci rodiamo il fegato a pensare che stiamo "perdendo tempo", ad esempio nelle situazioni che ho elencato sopra, e così diventiamo di cattivo umore e non vediamo più quanto c'è di bello attorno a noi! Se sapessimo riempire questi spazi di attesa "forzata" con la libera scelta di qualcosa di buono (penso a un libro, alla preghiera, a guardare un albero o le persone, a pensare a qualcuno cui vogliamo bene, a progettare qualche piccola sorpresa per un amico, a sorridere al bambino della signora accanto a voi...), resteremmo più di buon umore noi, e forse anche chi ci incontra; il tempo dell'attesa non sarebbe più così pesante, e vivremmo con un sorriso in più nel nostro bagaglio di espressioni facciali.


Quando da ragazza avevo conosciuto le suore, mi colpiva di loro, il continuo riferimento alla data, per esempio: "ti ricordo oggi, che inizia la novena di Maria Ausiliatrice" (era il 15 luglio, ed io sapevo che Maria Ausiliatrice era il 24 maggio), oppure: "Non ti preoccupare, affidiamo questa situazione a Don Bosco, che oggi è il 31" (eravamo in ottobre, e la memoria di S. Giovanni Bosco è il 31 gennaio), ecc. ... Poi, entrando in comunità ho capito che le suore ricordano ogni mese le date significative per loro, per cui ogni 24 del mese ricordano Maria Ausiliatrice, ogni 31 Don Bosco, e così via. All'inizio non capivo bene perchè ci fosse questa usanza, ma poi ho capito l'importanza di avere spesso nello scorrere del tempo un riferimento a qualcosa o qualcuno: ti aiuta a vivere nella consapevolezza che il tempo che vivi è "abitato" da una presenza amichevole, benevola, cui puoi fare riferimento, e che viverlo con degli appuntamenti di gioia da ricordare riempie di stelle un cielo che a volte può sembrare buio o vuoto...
In questo Avvento, tempo dell'attesa per eccellenza, la stella che aspettiamo è la più grande di tutte, è il Sole che porta definitivamente la luce nel buio della nostra piccola esistenza, e questo tempo lo viviamo sotto lo sguardo di Maria, la Stella del Mattino, quella che annuncia l'aurora.


Il Signore si senta atteso da voi per potervi dare tutta la Sua gioia!


Suor El

sabato 20 novembre 2004

Carissimi tutti, ciao!


Avete visto che bel commento ha lasciato il nostro amico Dedalo? Magnifica la domanda finale... "Cosa vedremo quando potremo specchiarci nella faccia di Dio?"


Credo che questo sia un mistero grande, immenso come quello della vita stessa che ci troviamo tra le mani... così nostra e così sconosciuta nella sua origine e nella sua fine...
Però qualche idea me la sono fatta... provo a raccontarvela.


Dio è Padre. Questo è il nome che più apprezza e che più Lo caratterizza, visto che Gesù ci ha insegnato a rivolgerci a Lui così... e allora penso a quei momenti felici in cui posso incrociare il mio sguardo in quello di mio padre e di mia madre... cioè del mio papi e della mia mami... (no, non è indifferente chiamarli in un modo o nell'altro: il secondo è quello che usavo da piccola, nei momenti magici della tenerezza e degli abbracci coccolosi, del prendere sonno nelle loro braccia, della fiducia assoluta in loro... ma anche adesso mi piace chiamarli così, perchè non è cambiato il legame che c'è tra noi, è cambiato forse solo il modo di dimostrarlo... e Abbà in aramaico - o era ebraico? boh - vuol dire proprio "papi", il primo nome che usa un bambino per chiamare il padre)
Beh, cosa vedo quando incrocio lo sguardo di mami e papi?
Vedo una grande tenerezza, tanta gioia di essere faccia a faccia, l'amore profondo che loro hanno per me e che io ho per loro, la fiducia che hanno in me, la fierezza di vedere una figlia serena che ha trovato la sua strada nella vita che la rende felice...


Credo che se prendiamo questo come base e lo moltiplichiamo per infinito, possiamo avere una pallida e vaga idea di quello che vedremo...
Credo che in più vedremo noi stessi al nostro meglio, e sentiremo dentro una grandissima riconoscenza perchè ci renderemo conto che Dio ci ha sempre voluto guardare così, non come siamo adesso, macchiati dal peccato e dalla fatica di essere come Lui ci chiede, ma come potremmo essere, quando fossimo il meglio di noi. E vedremo con quanto amore ha progettato e voluto la nostra vita, quante "coincidenze" e "colpi di fortuna" e "caso" Lui ha seminato nella nostra vita per rendercela bella e appassionante, per farci aprire gli occhi, per colmarci di gioia...


Quando penso a quel momento di gioia grande che sarà il mio incontro con Dio finalmente faccia a faccia, non posso fare a meno di ricordare un canto un po' vecchiotto, ma che mi ha colpito molto quando l'ho sentito la prima volta, e mi è rimasto dentro. Diceva così: "Quando arriverò da Te, alla Tua porta, io mi perderò in Te, ... quando Tu chiederai chi sono, non dirò il nome mio, dirò solo grazie, per tutto e per sempre, grazie a Te!"


E credo che nei Suoi occhi vedremo tutto quello che sono i nostri sogni realizzati, le nostre gioie più grandi, e ci potremo davvero gustare la vita, perchè allora sarà davvero piena e meravigliosa, senza fine e splendida...


Beh, che ne dite? Ho reso una pallida idea? Molto personale, forse, ma è quello che penso.
Carissimo Dedalo, grazie per aver incrociato il tuo percorso con il mio (posso dire nostro, amici 26 lettori?) e avermi dato l'occasione di esprimere qualcosa che sento forte in me ma che stenta a uscire, perchè parlare di questi temi è sempre difficile e delicato, ma tu mi hai dato una chiave di lettura molto bella e simpatica...


Ah, una cosa. Penso che cambierò firma. Non il nickname, ma la firma sotto i miei post. D'ora in poi vi saluterò come Suor El. E non solo perchè El è l'inizio di "elle", ma soprattutto perchè El è uno dei nomi di Dio nella Bibbia, e mi piace pensare di "portare il Suo nome" (cfr Ger 15,16), e poi perchè in elfico (Tolkien docet) El significa "stella", ed io adoro le stelle... un giorno di questi vi dirò uno dei perchè!


Il Signore vi dia tanta gioia!


Suor El

giovedì 18 novembre 2004

Carissimi tutti, ciao!


Stasera vorrei rispondere all'amico anonimo che mi ha lasciato un commento al precedente post. Carissimo amico (volevo scrivere concittadino, ma mi sembrava che creasse un tono formale, spero che non ti dispiaccia se ti chiamo amico!) prima di tutto volevo ringraziarti, perchè il tuo commento mi ha fatto riflettere e pensare, mi ha messo in discussione davanti a me stessa e a quello che vivo e provo. Ci ho pensato sù un po', e adesso provo a risponderti, ma rispondendoti cerco di chiarire anche a me stessa le cose di cui parlo, quindi chiedo scusa se mi esce qualche frase un po' contorta o incomprensibile... resto comunque aperta a qualunque richiesta di chiarimenti o altre domande...


Mi chiedi quanto sono vera, cioè, se ho capito bene, se il mio entusiasmo e la mia gioia sono una "posa", una maschera, o se vivo davvero così. Ci ho pensato tanto; cioè... più che tanto come tempo, tanto come intensità. Perchè credo che questa sia una domanda bella e davvero cruciale per l'esistenza non solo di questo blog, ma della mia vita e del modo in cui la sto vivendo.
La mia risposta è che la gioia che esprimo qui la sento davvero "dentro", o meglio, sento che io ci "vivo" dentro. Perchè dico questo: perchè la mia gioia non dipende da me, da quello che sto facendo, da quanto sono rispettata o apprezzata, ma dalla consapevolezza che Dio mi ama, che Cristo è davvero risorto, che la morte non ha potere su di me; perchè la mia vita è eterna in Dio; perchè nonostante i miei peccati, sbagli, errori, piccolezze, meschinerie, pigrizie, ecc. Lui mi perdona e mi ama allo stesso modo, anzi, forse di più; perchè so che la mia vita ha un senso, un significato, un perchè anche se io non lo vedo...


Allora il "tono" dei miei post può essere sempre allegro e gioioso anche se io sto vivendo un momento difficile, anche se vedo che ci sono tristezze e incomprensioni attorno a me, anche se so bene che mentre io scrivo c'è gente che soffre tanto e muore...
Poichè non sono io la causa della mia gioia, essa non è merito mio, non dipende da me, e neanche dagli altri, ma solo dal fatto che c'è un Dio che mi ama e che ha dato la Sua vita per me, che vuole dare la Sua vita a me.


Per questo motivo non credo che la mia gioia sia una "corazza" che mi rende impenetrabile, perchè la mia felicità non è una cosa che indosso "fuori" ma viene da "dentro", da una certezza, dalla mia fede, dalla presenza di una scintilla di divino nel mio cuore, da quel Dio che abita in me come in tutti coloro che mi stanno accanto. La gioia per me non è una difesa, ma un cuore che pulsa, che pompa le mie energie, e ossigena il mio essere con l'amore di Dio. E per questo cerco di non essere "impermeabile" alle persone con cui ho a che fare, ma il mio sforzo è proprio quello di farmi loro vicina, e lasciare che loro si facciano a me vicine.


Un'altra tua domanda era se è proprio necessario mostrarsi sempre gioiosi ed entusiasti...
Beh, se considero quello che ho scritto sopra dovrei dire di sì, che è importante perchè testimonia che questo Dio non è solo un'idea che ho in testa, ma una persona che vive e ama me e attraverso di me...
Mi viene in mente una frase che ho sentito dire più volte ma di cui non ricordo l'autore, so solo che era ateo o di un'altra religione. Questo personaggio si diceva affascinato dalla dottrina cristiana, ma affermava che non si sarebbe convertito al cristianesimo perchè non vedeva sui visi dei cristiani la gioia di chi sa che Cristo è davvero morto e risorto per loro e darà la sua vita immortale ai suoi fedeli. (non garantisco l'esattezza della frase ma il concetto c'è!)
Con questo non voglio dire che bisogna andare in giro con un sorriso "a 45 denti", quello non sarebbe testimoniare la gioia ma una paresi facciale. Dico però che se un cristiano non sente in fondo al suo cuore che nonostante tutto quello che vive di brutto o spiacevole o doloroso c'è comunque una speranza, la serena felicità di chi si sa nelle mani di un Padre buono, quello non ha ancora capito bene cosa è la sua fede.
E non voglio dire che non ci possano essere momenti di dubbio, incertezza, momenti in cui si afferra tutta la portata del male e del peccato e si chiede a Dio il perchè di tanto dolore... se Gesù ha voluto soffrire prima di donarci la vita ci sarà un motivo. Lui ha sofferto da innocente, ha sofferto fisicamente e psicologicamente, ha subito violenze e tradimenti, inganni e rinnegamenti, il suo grido dalla croce "Dio mio perchè mi hai abbandonato?" testimonia che anche Lui ha provato una grande sofferenza e la lontananza dal Padre, ma la fiducia nella Sua bontà non l'ha mai lasciato, infatti ha detto anche: "Nelle tue mani affido il mio spirito". E queste frasi non possiamo dire che le ha dette col sorriso sulle labbra, data la sua situazione, ma sicuramente ha saputo fidarsi di Dio. E questo in momenti così gravi e cruciali, è il corrispettivo della gioia nel quotidiano che anche noi ci troviamo a vivere.
Quindi dico che la gioia ha diversi modi di manifestarsi.
Io stessa non vivo sempre con tanto entusiasmo come quando scrivo... anch'io vivo, come tutti, gli alti e bassi dell'umore, momenti di stanchezza e di incomprensione, di fatica e di incoerenza... ma so che al di là di tutto questo l'amore di Dio non viene meno, che la possibilità di migliorarmi ce l'ho in qualsiasi momento, che se penso a quanto il mio Signore ha fatto e sta facendo per me posso subito rasserenarmi e guardare al futuro (ma anche al presente) con nuova speranza.


E' possibile che i miei "toni" lascino qualcuno perplesso, lo posso capire, io stessa nutro qualche perplessità sul modo in cui alcuni cristiani manifestano la loro fede... ma questo non mi porta a giudicare, solo penso che io sono diversa, e ringrazio Dio che nella Chiesa c'è posto per tutti: per chi ha una certa sensibilità e per chi ne ha un'altra, e tutti comunque vi trovano un posto e la certezza dell'amore di Dio.


So bene anche che una certa "cultura" nutre certi pregiudizi o dà letture semplicistiche del cattolicesimo: mi dispiace enormemente, ma mi fa capire perchè tanta gente non si lascia neanche avvicinare dal dubbio che ci possa essere la felicità dietro questa aura sempliciotta che alcuni stanno costruendo attorno alla Chiesa.
Anche per questo mi sembra importante far vedere che si può essere cristiani e felici, semplici magari, ma non sempliciotti; sorridenti, ma non perchè viviamo "fuori dal mondo", senza accorgerci che il male c'è; credenti, ma non creduloni...


Non so se sono riuscita a rispondere alle tue domande, caro amico, spero che tu mi faccia sapere qualcosa, fammi pure altre domande, se ti va, io risponderò volentieri, come posso...
Vorrei solo chiederti una cosa: potresti firmarti anche solo con uno pseudonimo o un nickname? Così posso scrivere "carissimo ...." con un nome!
Chiudo ringraziandoti tanto per le tue riflessioni e le tue domande, aspetto tue notizie!


Il Signore vi dia gioia!


SrL

martedì 16 novembre 2004

Carissimi tutti, ciao!


L'uscita coi ragazzi è andata bene, noi siamo stati contenti, loro pure, e i genitori hanno portato buone torte e dolcetti... quindi anche stavolta abbiamo finito in gloria!!!!
(un mio amico avrebbe detto: prima la mistica poi la mastica!!! ;-) )


Le letture della Messa di oggi sono bellissime, sapete? (A proposito, qualcuno sa dirmi come si possono inserire nel blog quei calendarietti che hanno oltre che il giorno anche le letture del giorno? So che esistono, ma negata come sono in informatica... grazie!)
C'è la prima dall'Apocalisse, con una delle frasi della Bibbia che mi piacciono di più (a dire la verità sono tante quelle che mi piacciono "di più"....) che è quella che ho citato a memoria e quindi un po' malamente due post fa:


"Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me". (Ap 3, 20)


Che bella, dà l'idea di un Dio che ci viene a cercare, ci chiama senza invadere la nostra privacy, ci lascia il modo anche di rifiutarlo, insomma ci lascia liberi!!! Anche se sa bene che lo stare con Lui ci renderà felici... ma non ci impone neanche la felicità! Ci può essere un amore più grande di questo? Lui, che è morto per noi, per cancellare i nostri peccati e le nostre mancanze, che ci ha donato gratis la vita e la salvezza, non ci costringe neanche a prendere i doni che ci fa... anche se sa bene che il rifiutarli vuol dire la nostra infelicità... ma per Lui la cosa che conta è che noi siamo come Lui: liberi, capaci di scegliere il bene non perchè "si deve" ma perchè lo amiamo, il bene (che poi è Lui!).


E' come succede a Zaccheo (Lc 19,1-10), Vangelo di oggi, che voleva "vedere qual'era Gesù", e si scopre cercato da Lui, che legge nel suo cuore il desiderio del bene, e si propone di stare un po' con lui... a cena davvero. E Zaccheo, che ci rimane male a vedere che Gesù è criticato e insultato per colpa sua (è andato ad alloggiare da un peccatore) si alza (bellissimo, ritrova la sua dignità!) e si converte alla generosità. E Gesù che si rivela come la Salvezza che è entrata nella casa di Zaccheo!


Ma ditemi, non è un genio questo nostro Dio?
Ci consegna non la pizza o la spesa a domicilio, ma la salvezza...
E' proprio un grande!!!!


Lui vi dia la sua Salvezza e la sua grande Gioia!


SrL

sabato 13 novembre 2004

Carissimi tutti, ciao!


Oggi sono in partenza per la montagna con una classe della mia scuola...


"ANCORA???"


Direte voi... ebbene sì, una delle cose che da suora mi compete è anche questa, di accompagnare gruppi di ragazzi/e per vivere dei momenti insieme dove poter stare insieme in allegria fuori dal contesto solito e magari regalarsi un po' di tempo per pensare... attività che spesso, se non ci si ritaglia dei momenti apposta, lontano da tutto, non si riesce a fare proprio bene...


Chissà se riuscirò ad avere qualche preghiera da parte vostra anche questo fine settimana...
Che dite, ce la potete fare?
Io ve ne sarei tanto grata...


Oggi, (che delicatezza del mio Sposo!) c'è un bel sole, ci fa partire con il sorriso e con buoni auspici, speriamo di portarli a buon fine!
I ragazzi sono tutti contenti e fin troppo "elettrizzati", il materiale è tutto pronto, manca solo la mia borsa da preparare... e poi via!


Quindi sono un po' di corsa, ma volevo salutarvi e lasciarvi un pensierino, prima di partire, cioè il testo della Parola di Dio che ho preparato per la preghiera di stasera con i ragazzi, leggetelo con calma, senza fretta, e gustandovi tutte le parole, per me sono bellissime....


Ora, così dice il Signore che ti ha creato, o Giacobbe, che ti ha plasmato, o Israele: "Non temere, perchè io ti ho riscattato, ti ho chiamato per nome: tu mi appartieni. Se dovrai attraversare le acque, sarò con te, i fiumi non ti sommergeranno; se dovrai passare in mezzo al fuoco, non ti scotterai, la fiamma non ti potrà bruciare; poichè io sono il Signore tuo Dio, il Santo d'Israele, il tuo salvatore. Io dò l'Egitto come prezzo per il tuo riscatto, l'Etiopia e Seba al tuo posto. Perchè tu sei prezioso ai miei occhi, perchè sei degno di stima ed io ti amo, dò uomini al tuo posto e nazioni in cambio della tua vita. Non temere, perchè io sono con te..."
(Is 43, 1-5)


Non sono parole bellissime? E sono rivolte proprio a te, a te che magari stai pensando che la tua vita è povera e inutile, che non sei amato/a da nessuno, che non c'è spazio per te nel mondo, che non puoi aspirare alla felicità... che hai tutti questi problemi...


Vorrei tanto che queste parole si scolpissero nel vostro cuore, perchè sappiate sempre che quel Dio che le dice c'è davvero e vi è proprio vicino, "più intimo a me di me stesso", come diceva S. Agostino... che l'aveva cercato tanto per poi scoprire che Dio non l'aveva mai lasciato!


Un augurio che possiate scoprire e sperimentare nel vostro quotidiano concreto l'amore grande di Dio che è Padre tenerissimo!


Il Signore vi dia gioia!


SrL

mercoledì 10 novembre 2004

Carissimi tutti, grazie innanzitutto a chi ha voluto regalarmi una preghiera per il fine settimana con i "miei" ragazzi... E' andato tutto bene, e anche per merito vostro! Grazie a nome mio e anche loro...


Qui piove, tira vento, la giornata è uggiosa e fredda...
In momenti come questi verrebbe perfino da dubitare che ci sia un sole là, sopra le nuvole, ed io non mi stupisco che tanta gente che sta vivendo un momento di fatica e dolore non possa credere che c'è un Dio buono vicino a noi...
Proprio come verrebbe da dubitare del sole quando il cielo è coperto.


Però il sole c'è lo stesso, non sparisce mai, e comunque splende...
Così è Dio, che non ci lascia mai, neanche quando siamo noi a non volerlo vicino, ad allontanarlo, a non pensare a Lui. E' davvero grande il Suo Amore, come la Sua pazienza nei nostri riguardi, ed il Suo perdono...
Come può essere che qualcuno voglia escludersi da questo sole radioso di luce e calore, di amore e di grazia, di comprensione e di gioia?
E mi dico: forse non Lo conoscono. Però quando accenni il discorso sembra che tutti sappiano tutto di Lui... anche se ti accorgi che in fondo ne hanno un'idea a tal punto approssimativa e distorta che non stupisce più che non Lo si cerchi...


E allora mi torna in mente un proverbio: non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire, che in questo caso io tradurrei con: non c'è peggior ignorante di chi pensa di sapere tutto.
Se volete, un Socrate a rovescio...


A volte mi chiedo se questo fatto mi faccia male perchè la gente non ascolta me che sto facendo una proposta... forse in parte può anche essere, anch'io ho bisogno talvolta di avere delle conferme e di essere significativa per qualcuno; ma mi accorgo che non è tutto lì, c'è una cosa ancora più grave che mi pesa sul cuore, ed è che questa gente non vive felice, anche se magari sembra che non le manchi niente...
Avete presente quelle persone che sanno solo criticare, che non va mai bene niente, che puoi fargli notare la cosa più bella del mondo e vi dicono con espressione annoiata: "beh, e allora?"... Ecco queste persone sono quelle che a vederle hanno tutto, che dovrebbero essere le più felici al mondo... e invece dentro hanno un baratro di vuoto e tristezza che li rode da sotto, e non se ne accorgono, e piano piano sprofondano nella noia e nel disgusto, per loro la vita diventa l'utile, e barattano il senso della bellezza con quello del costoso, l'amore con la sensazione più superficiale, il gusto del sapere e del saper fare con quello del "cosa ci guadagno?"...


Se considero quante sono le persone così, non mi stupisco più neanche del male che c'è nel mondo...
Però il mondo continua ad esistere, la bellezza continua ad esserci, l'amore è ancora vissuto in pienezza e verità da tanti, la vita continua a nascere nelle nostre case, e la gioia continua a fiorire nel mio cuore!
E mi dico: se è così, se posso ancora essere ottimista, non è certo perchè io ho tutta questa forza, ma forse c'è davvero qualcuno (ops... Qualcuno) che me la regala, e questo Qualcuno deve essere davvero Uno che è forte, che ha vinto tutto il male che c'è attorno a me ed in me... Qualcuno che deve aver spalancato la porta della Vita passando dal retro, dall'interno della morte; Qualcuno deve essere risuscitato!


E questo Qualcuno non può che essere Dio, il Signore, Colui che non ha avuto paura di farsi uomo, perchè sapeva che questa creatura che si è cercata tutti i suoi guai in fondo poteva farcela ad essere felice! E per dimostrarcelo, ha accettato di provare e di portarsi via tutta la nostra tristezza e bruttura, la nostra infedeltà alla vita e il nostro peccato per trasformarli attraverso la sofferenza in Vita nuova ed abbondante, in speranza luminosa e in gioia traboccante...


Sì, se Dio c'è anche quando sembra morto e sepolto, e può uscire da solo da quella tomba in cui gli uomini Lo avevano posto, allora anche la Sua gioia può sgorgare dal mio cuore e riversarsi sul mio viso, ed io posso vivere la mia felicità anche davanti a persone che non sanno neanche che cosa sia, pregando e sperando che forse, un giorno, possano volerla anche loro, e si decidano ad aprire la porta del loro cuore a Colui che dice: "Ecco, io sto alla porta e busso. Se qualcuno mi apre, io verrò a lui, e cenerò con lui ed egli con me"... per scoprire quanto è piacevole e piena di allegria questa cena, quanto è pacificante e pieno di amore questo Commensale!


Fuori piove, la giornata è uggiosa e fredda, ma il mio cuore è felice, e si rallegra dei raggi di un sole che non sparisce mai!


Il Signore vi dia il sole della Sua gioia!


SrL

sabato 6 novembre 2004

Carissimi tutti, ciao!


Non avevo in programma di scrivervi, oggi, ma stamattina, mentre facevo la mia meditazione quotidiana, leggendo il messale ho trovato nel commento alle letture della Messa di oggi alcune frasi bellissime, che ho pensato di condividere con voi, eccole:


Essere cristiani è donarci gioiosamente e generosamente.
Ci doniamo a Gesù e alla causa del regno di Dio tra gli uomini,
convinti che questo è il modo più appassionante di vivere.
Doniamo con gioia;
per questo ci sentiamo colmi delle benedizioni di Dio


Mi piacciono queste frasi, soprattutto quella sottolineata, perchè rendono ragione di tutto quello che faccio, penso, scelgo, sono... Io sono cristiana, perchè penso che esserlo sia il modo più appassionante di vivere questa vita che io non ho chiesto a nessuno e che mi trovo tra le mani, bellissima, ma che deve dire qualcosa, prima che a tutti gli altri, a me stessa: e una vita cristiana mi dà quella gioia, quella vitalità, quella serenità che mi fanno dire di me stessa: sono contenta di questa vita che ho.


Con questo non intendo dire che non ho anch'io i miei momenti di sconforto, di fatica, di pigrizia, di malumore... ma è il come li vivo, il sapere che sono solo momenti che passano, e che il perchè della mia vita risiede in ben altro, che posso dire di avere una bella vita anche in quei momenti. Perchè la mia vita ha uno scopo, è appassionata, è piena di amore... e di un amore infinito, che non può mai finire, che mai finirà, perchè è l'Eterno che mi ama e che io ho scelto di amare...


E allora posso anche dire e dirmi dei no, senza sentirmi mancante di qualcosa, perchè non sono i no a dettare l'atmosfera della mia vita, ma è un grande, bellissimo, luminoso


sì!


che ho detto al mio Dio, ed è solo a partire da questo che posso essere tanto felice e serena!


Ah, giusto per non fare confusione, io questo sì lo leggo nella mia vita come l'aver aderito alla chiamata alla vita religiosa, ma questo non vuol dire che per tutti il sì a Dio sia quello che ho vissuto io... il Sì a Dio lo dicono ogni giorno i miei genitori che vivono da cristiani il loro matrimonio, lo dicono i miei amici che scelgono di vivere il fidanzamento come un modo di crescere nell'amore reciproco davanti a Dio, lo dicono tutte quelle persone che vivono la loro vita di amicizia, lavoro, studio, famiglia, guidati dalla mano potente e tenerissima di quel Dio che non smette di dirci che ci ama!


Vi chiedo una preghiera per oggi e domani, sarò impegnata con un gruppo di adolescenti che vogliono conoscere Don Bosco ed il suo modo così bello e allegro di vivere il Vangelo...


Il Signore vi dia tanta gioia!


SrL

venerdì 5 novembre 2004

Carissimi tutti, ciao!!


Come state? E' bello, bellissimo, leggere i vostri commenti, venirvi a trovare  sui vostri blog, scoprire tante persone simpatiche, magari anche che la pensano diversamente da me, ma cosa importa? Il mondo è bello perchè è vario, e se la pensassimo tutti uguale, che noia sarebbe! E poi se Dio permette a tutti di pensare quello che vogliono, chi sono io per porre dei limiti alla gente? Proprio nessuno!


Quanto è buono il mio Dio!
Io credo proprio di essere innamorata folle di Lui! E d'altronde chi non lo sarebbe, conoscendolo? Ma ditemi, dove lo trovate uno che vi ama tanto da darvi la vita, da creare il mondo così bello per voi, da volervi bene anche quando sbagliate, che è sempre pronto ad accogliervi qualunque cosa abbiate combinato, che per dimostrarvi il suo amore è disposto a una morte dolorosa e infamante, a sentirsi abbandonato da Dio, ad accettare quella morte che è la più grande antitesi alla sua propria esistenza... a regalarvi la sua stessa vita immortale dopo che ha passato tutto questo per colpa vostra?
Non so voi, ma a me anche Lui pare matto da legare per tutto il bene che ci vuole!


Non riesco a pensare che tanta gente non Lo voglia nemmeno conoscere... la cosa che mi fa stare male è che magari proprio quelli che avrebbero dovuto far capire a tutti che Lui è buono e ci ama follemente, sono stati la causa dell'allontanamento di tanta gente che aveva solo bisogno di incontrare il volto misericordioso di Dio ed invece hanno trovato impazienza o incomprensione...
Oggi vorrei chiedere perdono se talvolta sono stata io la causa di questo... e chiedere perdono anche per quelli che lo hanno fatto, magari nei riguardi di voi che leggete...


Possa il Signore incontrarvi ugualmente per dirvi quanto vi ama, e posa darvi tutta quella gioia che Lui non vede l'ora di distribuire a tutti noi, Suoi figli!!!!


SrL

domenica 31 ottobre 2004

Carissimi tutti, ben ritrovati!


Scusate se per qualche giorno non sono venuta a postare, ho solo leggiucchiato qualche commento, ma il tempo per me è stato un po' tirato in questi giorni...


Oggi ho passato una giornata intera di ritiro, un giorno intero per coltivare il rapporto con quel Dio che ho scelto come "tutto" della mia vita... Eh, sì, ogni tanto ci vuole un po' di intimità, silenzio, pace, dialogo a tu per tu, sennò il rapporto rischia di fermarsi e stagnare sul già detto e il già dato, e non cresce nell'amore!
Anche tra uomo e donna è così, non è vero? Ogni tanto bisogna ritagliarsi degli spazi per crescere insieme, altrimenti si va pian piano ognuno per la propria strada e chissà come si scopre che l'amore "è finito"... Come se l'amore potesse finire! Piuttosto non è stato coltivato! (O non era amore ma qualcos'altro...)


A proposito di amore... domani è la festa di Tutti i Santi! Ci ho pensato tanto, oggi, a chi sono questi Santi, che non sono solo quelli canonizzati dalla Chiesa... ma "tutti" vuol proprio dire che la Chiesa sa benissimo che tutti non li potrà conoscere neanche lei, e così con la festa di domani ci ricorda quanto è grande la schiera di chi ha voluto essere fino in fondo amico di Dio, chi si è impegnato a vivere la legge dell'amore, quello che sa anche perdere per far vedere che la morte non ha l'ultima parola, che il male non può vincere del tutto, perchè Cristo Gesù ha vinto la morte e il male non sfoderando una spada e lottando, ma prendendo su di sè quel male, quella morte, annegandoli nel Suo Cuore pieno d'amore, portando loro nel buio della morte e lasciandoveli, e risorgendo per dirci che aveva già vinto tutto quello che ci spaventava e opprimeva...
Ecco perchè possiamo essere gioiosi e davvero "BEATI", anche se stiamo soffrendo, anche se siamo nella difficoltà e nel dolore, perchè sappiamo che questi sofferenza, difficoltà, dolore sono già stati vinti da Dio, e non possono averla vinta su di noi per molto, e soprattutto non possono sopraffarci nel momento finale (a meno che non siamo noi a voler dare loro la vittoria...).


Perchè anche noi siamo i Santi che la Chiesa festeggia domani!
Come, non lo sapevate? E' proprio la nostra festa, allora auguri a tutti! Fatevi o comperatevi una torta, e fate festa!
Perchè la santità non è l'aver fatto o no certe cose, l'essere stati bravi o eroici... la santità, quella che descrive Paolo nelle sue lettere, è l'appartenenza a Dio, il riconoscerci come Suoi figli che Egli ama, il sentirci parte della Sua Famiglia, come il figliol prodigo che sa di poter tornare a casa perchè membro della famiglia, e anche se pensa di voler essere trattato da servo, è solo perchè ha riconosciuto il suo errore, ma sicuramente pensava che il Padre lo amava, sennò come faceva a pensare che in tempi di carestia un padrone avrebbe assunto un lavoratore in più? Allora, lasciate che il vostro cuore si riempia di gioia, fate festa, perchè anche Dio oggi è in festa, e vuole che tutti ci sentiamo invitati e festeggiati, e ci aspetta per correrci incontro a braccia aperte e dirci che ci vuole tanto bene!!!


E poi, martedì sarà la festa dei nostri cari defunti...
Sì, sarà festa anche martedì, perchè celebreremo la certezza che la vita non finisce con la morte, ma anzi, raggiunge la sua pienezza; e pregheremo per aiutare quelli che sono morti ma hanno ancora qualcosa da purificare prima che la loro vita sia davvero piena, cosìcchè anche loro possano affrettare la loro festa eterna nella Casa di Dio, Padre di tutti, che tutti aspetta per offrirci un banchetto di quelli che neanche ci sognamo...


Che ne dite: c'è qualcuno pensa che la Chiesa ci voglia tutti tristi e penitenti: a me pare invece che ci voglia vedere tutti felici e contenti, perchè sa bene che Dio ci vuole così, e allora se le inventa tutte per poterci invitare a fare festa!
E allora festeggiamo: pur nel rispetto dei luoghi dedicati al ricordo e alla memoria dei nostri defunti, andiamo con un sorriso anche al cimitero (purchè il sorriso non diventi risataccia o chiacchiericcio da fiera), perchè sappiamo che loro non sono lì, ma nell'abbraccio di Dio, e che da là ci possono aiutare e sostenere e soprattutto amare, perchè prendono l'amore direttamente dal Cuore di Dio e ce lo mandano attraverso il loro!


Che il Signore vi dia gioia e beatitudine e vi faccia sentire fortemente quanto vi ama e desideri essere considerato vostro amico!
(e vi garantisco che nessuno sa essere un buon amico quanto Lui!)


Buona festa a tutti!


SrL

martedì 26 ottobre 2004

Carissimi tutti, come state?


Spero tutti bene, nonostante abbia sentito dai commenti che qualcuno sta vivendo un momento di fatica, di stanchezza... Carissimi sappiate che siete nella mia preghiera, sì, ci siete proprio tanto e con tanto affetto! Ci siete tutti, ma in particolare voi che state facendo più fatica e vi trovate a lottare per vedere realizzati i vostri desideri di bene! Sono sicura che agli altri non dispiacerà sapere che siete voi ad avere un posto "di riguardo" nella mia preghiera... anzi, magari ce l'avete anche nella loro...


A Goblin, devo dire che quel diavoletto se lo tenga sempre lontano (per il suo bene, non certo per la mia reputazione), perchè non mi sembra di essere ingenua, almeno non più di tanto, e sicuramente non la sto facendo per finta... se sono "candida" non è perchè non conosco le pecche e i peccati di tanta gente che si dice cristiana (d'altronde meglio essere cristiani e riconoscersi peccatori tra peccatori che pensare di essere migliori degli altri solo perchè non si ascolta la propria coscienza, no?) ma perchè io sto cercando di mantenermi candida, cioè limpida nelle mie intenzioni, pura nei miei pensieri e gesti, amorevole nel trattare con gli altri...
Non dico di farcela, nè di considerarmi arrivata, ma proprio perchè sento che anche se io non sono perfetta (anzi, sono piena di difetti!) la Chiesa mi accetta, non mi preoccupo che essa possa accogliere anche altri peccatori come me!
D'altra parte, non mi vergogno di dire che non conosco l'Opus Dei, come anche altri movimenti della Chiesa, perchè la Chiesa è tanto grande, come un oceano, ed io sono solo una gocciolina di questa distesa enorme, è normale che io non conosca tutto quello che c'è dentro, mi meraviglierei (e di sicuro non sarei sincera) se pensassi di conoscere tutto quello che ne fa parte! E per fortuna la Chiesa è così grande e variegata nelle sue istituzioni e carismi! In questo modo non avrei l'assillo di pensare che qualcosa che dovrei fare non lo sto facendo, o non sono capace di farlo... Invece considerando che nella Chiesa c'è anche qualcuno che è stato chiamato da Dio a svolgere quel compito che io non potrei o non saprei fare, vivo tranquilla la mia vocazione, il compito che a me è stato affidato, nella pace e nella certezza che là dove io non arrivo, la provvidenza di Dio e la generosità di altri miei fratelli e sorelle, che gli hanno risposto il loro sì, arriveranno.
Non so se questo ti può bastare, amico Goblin... fammi sapere!


Qualche altro (Theron ha fatto la domanda, ma forse altri se lo chiedono) vuole sapere cosa faccio "in pratica"... forse si intende che cosa faccio di attività (intendo oltre alla preghiera e la vita comunitaria...).
Ebbene, sto ancora studiando per la maggior parte delle ore del giorno, intanto però insegno religione in alcune classi di un liceo, faccio catechismo ed altre attività in una parrocchia stupenda, seguo un gruppo di adolescenti che attraverso dei momenti formativi sparsi per l'anno si incontrano per conoscere un po' la spiritualità salesiana e provare a viverla nel loro quotidiano...
Che ne dite, ce n'è abbastanza per riempire una vita, no? Se poi ci metto anche le ore di preghiera (senza le quali non saprei ormai vivere), e tutte le esigenze e i bisogni di una comunità di molte anziane, c'è proprio da darsi da fare! D'altronde il nostro caro Don Bosco ce l'aveva assicurato che da salesiane e salesiani, non ci sarebbe mancato nè il pane, nè il lavoro, e neanche il paradiso! Ma non solo il Paradiso del dopo la morte, anche il paradiso quotidiano di chi sa che il suo lavoro è benedetto da Dio, e che non deve neanche vederne i frutti per gioirne perchè solo il Signore sa quali e quanti saranno, e anche se noi non li vediamo ci saranno senz'altro dove e quando Lui vorrà...


Beh, sono stata abbastanza logorroica per oggi? spero di non avervi stufato...


Un abbraccio e una buona notte a tutti voi, con il calore e l'affetto di sempre...


Il Signore vi dia tanta gioia!


SrL

sabato 23 ottobre 2004

Carissimi tutti, come state?


Spero bene! Io sono stata ad un "ritiro" dove ho potuto incontrare alcune amiche suore, ma soprattutto tuffarmi per alcune ore nello studio e nell'approfondimento della Parola di Dio.
E' sempre così bello poter staccare da tutto quello che si vive ogni giorno per dedicarsi ad ascoltare la voce di Dio, a confrontare la propria vita con quella di Gesù, a fare un po' di silenzio per ascoltare la risonanza che il Vangelo evoca nel nostro cuore!
Si scopre quanto si è preziosi agli occhi di Dio, quanto Lui ci cerchi e aspetti solo che noi ci accorgiamo di Lui, e del Suo sguardo d'amore che mai ci abbandona! Quanti momenti belli ho passato, lasciandomi guardare da Gesù, lasciandomi sussurrare dal Suo Cuore quanto bene mi vuole, e lasciando che il mio cuore a sua volta scambi parole d'amore con Lui, che è il mio Amore e la mia Vita!


E' un'esperienza fantastica quando scopri che sei piccola, povera, capace solo di fare errori e sbagli, che non sai nemmeno mantenere gli impegni che ti prendi, e sentire che Dio comunque ti ama, ti incoraggia, ti perdona, anzi, ti vede già come potresti diventare al meglio di te! Oh, se tutti potessero conoscere quanto è grande l'amore di Dio! Non si sentirebbero annoiati andando a Messa, ma cercherebbero di capire cosa il Signore vuole comunicarci, non lascerebbero le loro Bibbie impolverate sugli scaffali, ma le vorrebbero leggere ogni giorno per sentire la parola di vita che ci può guidare, non criticherebbero tanto la Chiesa, ma penserebbero a cosa potrebbero fare loro, in quanto parte viva di essa, per migliorarla!


E soprattutto sarebbero tutti pieni di gioia!!!


E non della gioia che dopo un poco svanisce, ma di quella che non ti abbandona neanche se vivi un momento di dolore o fatica, o noia...


Vi auguro di cuore buona domenica per domani, che possiate incontrare il Signore della Vita nel sacramento dell'Eucaristia e gioire nel sentire la Sua presenza in voi...


Il Signore vi dia tanta gioia!


SrL

martedì 19 ottobre 2004

Carissimi tutti, buon pomeriggio!


Eccomi di ritorno sul web dopo un week end ed un inizio settimana indaffaratissimi... Ma tanto belli! Quando mi capita di "tirare" nel lavoro che mi spetta, è vero che sento la fatica e il peso di dare e dare tempo ed energie, però la gioia e la soddisfazione che mi vengono sono tanto grandi che penso non vi rinuncerei per niente al mondo...


Mi viene da pensare alla frase di Madre Teresa, quando un giornalista che la doveva intervistare le disse: "ho visto quello che fa... io non lo farei nemmeno per un milione di dollari!" - lei rispose con un sorriso: "Oh beh, per un milione di dollari neanch'io lo farei!"...
E' proprio vero che quando si lavora per il Regno dei Cieli ci si può trovare a fare cose che uno non si sarebbe mai sognato di fare, e la cosa più sorprendente è che ci si sente anche tanto felici che di più non si può! Poi qualcuno dice che i miracoli non esistono... esistono eccome, e sono proprio questi, cose che non sono spiegabili (tipo IO che mi alzo alle 5:45 tutti i giorni...incredibile!) che pensavi fossero totalmente fuori da ogni tua possibilità, che invece riesci a fare e che anche ti riempiono di una gioia che mai prima avevi provato...


Certo, il Signore sa come prenderti, Lui passa e ripassa, ti tenta con qualcosa di cui senti il bisogno, ti fa dire un sì alla volta, ti asseconda nei tuoi desideri fino a farti scoprire che dietro quello che tu sognavi e desideravi si nascondeva un desiderio più profondo, un desiderio di Lui, l'unico che può colmare il nostro cuore totalmente, e ti ritrovi, quasi senza saperlo, a chiedergli che sia Lui a dirigere la tua vita... e allora può anche arrivare, come è successo a me, e ad altri, che Dio dica: "Beh, se vuoi essere davvero felice, e se hai scoperto che io posso renderti tale, perchè non ti fidi del tutto di me e mi offri tutta la tua vita?"
E allora senti dentro una cosa meravigliosa, uno strano sentimento di inadeguatezza, di piccolezza, di incapacità anche solo di pensarla una cosa tanto preziosa e bella, finchè tutto sprofonda in un'unica consapevolezza:


MA QUESTO DIO MI AMA!!!


E senti che potresti annegare facilmente e dolcemente in questo mare immenso che è l'amore di Dio, e accorgerti che sei come un neonato nelle braccia di sua madre (Cfr Sal 131), che non capisce niente di quello che gli succede attorno, se non che è al sicuro, fra le braccia amorevoli di chi gli vuole bene, e che tutto ciò che gli serve gli sarà dato a tempo opportuno...


E questo è ancora niente! Perchè poi, se hai il coraggio di dirgli di sì, scopri che questa che sembra una bella favola da raccontare la sera prima di addormentarsi, è fin troppo vera! E arriva il momento che anche i contrattempi, le delusioni, le fatiche, i dubbi, ecc... (che non mancano mai!) si possono trasformare in doni stupendi e preziosi... ancora una volta scopri non che Dio te li manda (la sofferenza e la tristezza non vengono mai da Lui... che è morto e risorto per darci la Gioia piena!) ma che con il Suo aiuto e la Sua forza li puoi trasformare in occasioni stupende di amore e di perdono, di serenità e di pace, di accettazione e di gioia!


Dite un po', avete mai fatto esperienze così?
Se la risposta è no... beh, ve lo auguro proprio!


Il Signore vi ricolmi della Sua Gioia immensa!


SrL