giovedì 11 settembre 2008

GRAZIE!


Carissimi tutti, ciao!


Questo grazie del titolo va al Signore, ma va anche e soprattutto a tutti voi, che avete scritto nei commenti al post precedente, a cominciare da Marghe fino a tutti... E' davvero bello vedere che qui c'è gente che non ha paura di dire anche le sue difficoltà, che ha voglia di aiutarsi, che non esita a mettersi in gioco con anche solo la speranza di poter regalare un raggio di luce a un'altra persona che magari nemmeno conosce...


Grazie, perchè il dono che mi avete fatto è grande e immenso...


Marghe, tu sei un dono immenso per la piccola comunità di gente che approda a questo blog, e anche se tu ti senti lontana da Dio in questo momento, Lui ti è vicino al punto da "usare" la tua vita per dire a noi qualcosa di Lui! Questo è un miracolo! E tu ci sei in mezzo!


Quando facevo catechismo ho inventato questa storiella, la offro a tutti voi, ma soprattutto la vorrei dedicare a Marghe, nessuno si offenderà credo.


Una famigliola era andata a fare la spesa in un grandissimo supermercato, e girovagando tra gli scaffali erano giunti nel reparto giocattoli. La figlioletta si era fermata davanti a una bambola bellissima e costosissima, e cominciò a fare tanti capricci perchè i genitori gliela regalassero. Ma loro non potevano permettersi la spesa, e dissero di no. La piccola non demordeva e quando i genitori si allontanarono dal reparto giochi, restò lì impalata davanti alla bambola.

Quando finalmente si accorse che era rimasta sola, si mise a cercare i genitori freneticamente tra le interminabili file di scaffali, ma non riusciva a vederli da nessuna parte. Stanca e con le lacrime della disperazione che le gocciolavano sulla camicetta, si fermò di fronte al banco frigo. E proprio allora, quando ormai aveva perso ogni speranza, il suo papà sbucò dallo scaffale dei biscotti, e la abbracciò teneramente: durante tutto il tempo aveva seguito la sua bambina di nascosto, mentre la mamma proseguiva la spesa, per poterla abbracciare proprio quando si sarebbe sentita più sola.


Dio è sempre lì, come il papà dietro lo scaffale, magari ci lascia anche fare qualche sbaglio, ma questo non significa che non ci sia, che non ci voglia bene, o che se ne infischi di noi: anzi, ci segue con amore, nonostante tutti i nostri errori e tutti i nostri sbagli.


Se posso dare un piccolo consiglio a Marghe è solo questo: parla a Dio, parlagli anche di quello che senti, della fatica che fai, non aver paura di essere schietta con Lui, digli tutto. E chiedigli, con la forza di un naufrago che si attacca con tutte le sue ultime forze all'asse che ancora lo sostiene a galla, di venirti in aiuto. Quanti salmi gridano a Dio la necessità di sentirlo più vicino! Anche tu puoi pregare così, e Lui, vedrai, ti ascolterà e ti verrà in aiuto proprio quando tu non vedi nessuna via d'uscita.

Vai pure a quel ritiro, ma non con la pretesa di voler sentire di nuovo presente Dio, o di cambiare di colpo le cose, neanche in te stessa, ma con la serena fiducia che se Lo cerchi, e Lo chiami, Lui prima o poi - al momento giusto - si farà vivo di nuovo e ti darà molto di più di quanto tu possa sperare.


Prego per te...


Il Signore vi dia gioia!


Suor El

lunedì 8 settembre 2008

FARE


Carissimi tutti, ciao!


Come state? Il riprendere le attività che ti accompagneranno durante un anno scolastico fanno puntare la nostra attenzione sulle cose da fare.


In parte questo è giusto e comprensibile, siamo all'inizio di un percorso in cui il fare è quanto si vede e si deve certificare, in cui tutto va o non va se fai o non fai...

Ma... e l'essere? Cioè tutto ciò che non è puro fare, puro programma scolastico, pure pagine di libro, dove resta?


E questo lo dico e lo penso in rapporto ai nostri alunni, ma anche e soprattutto in rapporto a noi: anche noi insegnanti ed educatori siamo persone, anche per noi quest'anno è un anno formativo in cui migliorare e imparare, in cui poter ESSERE qualcuno, e si spera qualcuno di migliore...


Dovremmo fare una programmazione non solo didattica ma anche formativa, e non solo per i nostri studenti ma anche per noi: per esempio, cosa voglio imparare quest'anno? cosa posso impegnarmi ad approfondire di me stessa? quale immagine di me e di Dio e del mondo ho in testa? quanto peso posso dare alle mie emozioni e quanto al ragionamento?


E si potrebbe andare avanti ancora... all'infinito e oltre!


Mentre pensiamo alla programmazione delle cose da fare, pensiamo anche a cosa vogliamo essere, nel profondo di noi stessi, perchè si possa rivelare anche fuori la bellezza che giace latente nel nostro cuore!


Il Signore vi dia la gioia di essere il capolavoro che Lui ha pensato per voi!


Suor El