mercoledì 25 febbraio 2009

GIOVEDì 26


Carissimi tutti, ciao!


La liturgia di domani, giovedì dopo le Ceneri, ci pone di fronte al mistero più grande del mondo dopo la stessa esistenza di Dio: la nostra libertà.


Io pongo oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male.


Non è che Dio vuole la seconda opzione, ma ci mette nella possibilità di poterla scegliere, se vogliamo... anche se Lui muore (e non è una metafora!) dalla voglia di vederci vivere nel bene: infatti ci comanda di restare con Lui, di "tenersi unito a Lui", "perchè tu viva"...


Dipende da me cosa voglio vivere, o meglio come voglio vivere, in quanto il Signore mi mette nella condizione di poter scegliere ciò che è bene per me, me lo dice, me lo indica, mi chiede anche di farlo. Ma mi lascia la libertà di potergli dire anche di no.

Ecco, io non voglio dirgli di no.

Per questo sono disposta anche a seguirlo con la croce sulle spalle... perchè so che quella croce che io non avrei mai scelto, mai voluto, mai pensato, è il luogo dove l'amore che chiedo e che voglio donare diventa vero, profondo, forte, capace di trasfigurare ciò che in me è piccolo, debole, fragile, in una realtà che supera la morte, la debolezza, la fragilità, e non per merito mio, ma di un Dio che ha voluto condividere quella croce con me.


Grazie, Gesù!


Ecco anche oggi la mia piccola condivisione, in attesa delle vostre, se vorrete...


Il Signore vi dia la gioia di sceglierLo!


Suor El


3 commenti:

  1. ...eppure alle volte io vorrei solo gridare che "non è giusto"...

    Ci vuole una grande fede per fidarsi..anzi..."affidarsi" come fai tu...

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  2. Ciao, sono Chiara. Ho letto il post precedente al mio e volevo dire qualcosa su quello che è avvenuto nella mia vita negli ultimi anni che spero possare essere utile.

    Ad un certo punto nella mia vita è accaduto un vero terremoto, niente poteva essere più come prima. Sapevo, anche se non avevo certo una gran fede, che chi incontra veramente Gesù, può con Lui portare anche gran croci e superare periodi difficilissimi con la forza e la pace che Lui solo può dare, ma ero ben lontana dal credere che questo potesse succedere anche a me. Nè, tantomeno, avevo quella fede che mi portava a credere in un miracolo, ma certo ci speravo. Non sapevo cosa fare o da dove iniziare ma pregavo o meglio gridavo a Lui perchè mi aiutasse perchè più che vivere sopravvivevo e non ce la facevo più. Poi Lui ha bussato al mio cuore attraverso altre persone che sono state per me come quei portantini che hanno portato il paralitico a Gesù. Sono andata ad un incontro di preghiera a cui mi avevano invitata e lì il mio cuore ha sentito per la prima volta parlare il suo Gesù. E' stato indescrivibile, Gesù si interessava a me, mi dimostrava che mi amava e che tutto quello che c'era nel mio cuore era a Lui presente. Era come se avesse lasciato le 99 pecore per prendersi cura di quella smarrita. Pian piano mi fa conoscere sempre più il suo amore e attraverso questa conoscenza e la sua parola mi aiuta a fidarmi di Lui, dandomi una maggiore serenità. Non è che sempre riesca ad abbandonarmi, anzi ... la lotta c'è sempre, ma so che Lui non mi lascia e verrà ad aiutarmi e come dice Lui stesso "chi confida nel Signore non resta deluso".

    Del resto nei rapporti con le altre persone ci si fida di chi si conosce e immagino che quanto più Gesù ci aiuta a conoscerlo, ovviamente se noi lo desideriamo e glielo permettiamo, tanto più la fiducia in Lui aumenta.

    Non di queste cose perchè pretendo di aver capito chissà cosa ma questa è stata la mia esperienza di questi anni di cammino comunitario e ho voluto condividerla con voi.

    Grazie sempre suor El per le tue parole che ci fanno riflettere ci fanno sentire vicino Gesù.

    Gesù vi ama!

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  3. scusate gli errori.

    chiara

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